In questo articolo non parleremo nello specifico della premiazione in sé, ma prenderemo spunto dall'evento per approfondire alcuni aspetti interessanti e gli interventi ritenuti utili a migliorare il clima aziendale e ambire a entrare in classifica, magari il prossimo anno.
Partendo dai risultati dell’analisi di Great Place to Work Italia le aziende giudicate come migliori dai collaboratori che ne fanno parte sono quelle capaci di attrarre, trattenere e fare crescere i talenti, valorizzandoli e premiandoli al raggiungimento degli obiettivi. Altri elementi imprescindibili nei migliori posti di lavoro sono la collaborazione tra i dipendenti e l’attenzione al benessere.
La vincitrice nella sezione grandi aziende, American Express Italia, ad esempio, è stata premiata per il suo programma Healthy Living che riguarda proprio il benessere dei collaboratori, per i premi assegnati in base alle performance e per la visione strategica che coinvolge tutto l’organico.
Anche per la seconda classificata, la catena alberghiera internazionale Hilton, che nel 2017 era sul gradino più alto del podio, l’apprezzamento dei collaboratori ha riguardato l’attenzione dell’azienda alla qualità della vita, i benefit proposti e le attività svolte per il sociale.
C’è sempre il clima aziendale al centro della valutazione positiva dei dipendenti della terza migliore azienda, tra le large, Conte.it del gruppo assicurativo Admiral dove viene evidenziata anche l’importanza degli investimenti in progetti formativi.
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Le organizzazioni che hanno capito e attivato programmi finalizzati al miglioramento del clima aziendale, in effetti, sono poi caratterizzate da un vantaggio competitivo reale nei confronti del mercato. E ciò vale soprattutto in Italia dove l’attenzione e la sensibilità ai temi della motivazione, dell'engagement, del clima in generale sono emerse in anni piuttosto recenti.
Nell'ambito del concorso Best Workplace Europe tenutosi a Parigi lo scorso giugno, infatti, nessuna azienda italiana si è piazzata tra le prime 100. Il dato positivo riguardava, in quella sede, le filiali di multinazionali presenti sul nostro territorio che dimostrano un’attenzione particolare al clima, alla cultura e al benessere organizzativo. Tuttavia, anche le imprese con una casa-madre in Italia stanno cominciando a scalare posizioni in classifica dove se ne aggiungono sempre più ogni anno.
Il dato che fa davvero ben sperare riguarda quello che Great Place to Work definisce Trust Index, uno strumento consolidato a livello internazionale che misura la cultura dell’ambiente di lavoro. Trust Index è l'indagine eseguita dai consulenti di Great Place to Work che misura accuratamente il livello di fiducia che caratterizza un’organizzazione e individua le eventuali aree di miglioramento.
Rispetto al 2016 quando registrava un tasso dell’80,72%, lo scorso anno è salito al 82%. Non solo, cresce anche il collegamento tra fiducia e soddisfazione dei collaboratori con l’incremento del fatturato.
Le aziende che decidono di investire sulle proprie risorse umane ottengono risultati tra le 4 e le 5 volte migliori rispetto ai concorrenti che optano per strategie diverse.
Per rispondere a questa domanda, ci affidiamo a quanto dichiarato da Andrea Montuschi, presidente di Great Place to Work Italia, in un’intervista rilasciata alla rivista di settore dedicata agli studi professionali Vision Pro.
Per molti professionisti risulta ancora difficile concepire l’idea di benessere lavorativo, perché l’eccellenza è associata al sacrificio e all'impegno. Esiste quasi un concetto di proporzione diretta tra la quantità del lavoro svolto e i risultati ottenuti.
Per questa stessa ragione, forse, anche le giornate di formazione vengono percepite come una “vacanza” mentre dovrebbero fare parte di un progetto di sviluppo continuo e vissute senza alcun senso di inferiorità nei confronti dei colleghi che restano in studio.
Non andrebbe tanto premiato il soffermarsi in ufficio a lungo, magari oltre l’orario di lavoro, quanto la qualità delle attività svolte e, al contrario, l’efficienza nel raggiungere gli obiettivi in meno tempo.
Un’ottima pratica che le imprese italiane possono importare dai colleghi d’oltremanica, sempre secondo Montuschi, potrebbe essere la valutazione dei manager in base alle ore di straordinario svolte dai loro collaboratori per comprendere se il leader è in grado di gestire in modo efficace le proprie risorse e rispettare le scadenze senza che queste siano tenute a lavorare fuori orario.
Dalle osservazioni di Great Place to Work, in conclusione, si evince come nei migliori ambienti di lavoro, le iniziative di welfare aziendale siano soprattutto un mezzo a disposizione del management per incrementare il benessere e migliorare il work-life balance delle persone. Si tratta di un supporto concreto alla qualità della vita, privata e professionale dei collaboratori, che si rivela necessario a fare sì che esprimano appieno il proprio potenziale.
Sodexo ha sviluppato un’offerta integrata di servizi che permettono di supportare in concreto la qualità della vita, garantendo allo stesso tempo soddisfazione e migliori performance
Esistono soluzioni agili e alcune più strutturate, ma flessibili.
Primo fra tutti il buono spesa Pass Shopping: il benefit attivabile in modo pratico e veloce, disponibile in formato cartaceo o digitale, utilizzabile in piena libertà da parte dei dipendenti in oltre 8.500 punti vendita, anche online!
E il servizio Pass Welfare, un programma di benessere aziendale, favorito anche dalla recente normativa, che permette, grazie alla fase analitica del clima e delle esigenze della popolazione aziendale, di comporre mix di benefit personalizzati e flessibili per i propri dipendenti.
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