I flexible benefit si inseriscono tra le politiche di welfare aziendale che garantiscono un miglioramento della vita dei lavoratori anche al di fuori del contesto lavorativo. Questi benefit, che si aggiungono allo stipendio dei collaboratori, garantiscono un ritorno in termini di motivazione e produttività, rappresentando una soluzione vantaggiosa anche per le imprese che decidono di inserirli nel proprio piano di welfare aziendale.
In questo articolo, vediamo nel dettaglio che cosa sono i flexible benefit, qual è la normativa che ne regolamenta l’applicazione e alcuni esempi di flexible benefit diffusi in Italia.
Il welfare aziendale sta assumendo sempre più rilevanza tra le imprese italiane: come emerge dal Rapporto Welfare Index PMI 2021 di Generali, in 6 anni sono più che raddoppiate le imprese italiane con un livello di welfare elevato e il 54,8% delle aziende che hanno inserito il welfare nella propria strategia organizzativa i ritorni in termini di produttività sono stati del tutto positivi.
Tra i benefit aziendali più apprezzati, i flexible benefit assumono sempre più rilievo all’interno di un piano di welfare aziendale. Ma di cosa si tratta nello specifico? In questo articolo, faremo chiarezza sulle opportunità e i vantaggi che ne derivano e su come proporre un piano efficace.
Collegamenti rapidi:
Con il termine ad ombrello “flexible benefit” vengono definiti una serie di beni e servizi che l’azienda può decidere di mettere a disposizione dei propri collaboratori. In altre parole, si tratta di tutti quei benefici volti a migliorare la qualità della loro vita personale.
Non si tratta, tuttavia, di una retribuzione: i benefit possono anche contribuire a ridurre il cuneo fiscale perché esenti da contributi e imposte, sia per chi li riceve che per le aziende che li offrono.
Offrire flexible benefit ai dipendenti, perciò, significa garantire loro la possibilità di avere una somma di denaro da spendere liberamente in beni o servizi che soddisfino le loro esigenze.
Le imprese che decidono di attivare un piano welfare per i loro collaboratori hanno a disposizione due modalità. A seconda delle esigenze, possono scegliere di dotarsi di una piattaforma di welfare o di offrire benefit flessibili.
Piattaforma di welfare aziendale
Nel primo caso, la piattaforma dedicata permette di prenotare servizi, accedere a un rimborso (a fronte di spese effettuate per le rette scolastiche o quelle mediche, ad esempio), richiedere dei buoni acquisto, conoscere le strutture convenzionate e la rete degli esercizi commerciali presso cui è possibile utilizzare i benefit.
Se l’azienda non ha la possibilità di progettare la piattaforma e si trova, ad esempio, a dovere adempiere alle disposizioni in materia di welfare previste nei contratti collettivi nazionali, può decidere di puntare su una soluzione più immediata, come l'offerta di benefit tramite buono acquisto.
Entrambe le soluzioni si riveleranno utili al raggiungimento di una maggiore soddisfazione e motivazione dei collaboratori, poiché dimostrano l’ascolto delle reali esigenze dei dipendenti da parte dell’azienda.
Aggiornando l’offerta in modo frequente, inoltre, l’impresa sarà in grado di dimostrare una vicinanza ancora maggiore nei confronti dei dipendenti, mostrandosi reattiva ai cambiamenti dei loro bisogni.
Tra i flexible benefit più diffusi tra le imprese italiane, troviamo:
Altri flexible benefit che vengono maggiormente erogati dalle aziende in Italia sono quelli più legati alle esigenze che i collaboratori riscontrano al di fuori dell’ambiente lavorativo e nel proprio tempo libero, tra cui:
La normativa principale da prendere in esame, quando si considera l’introduzione di un piano di flexible benefit o di welfare aziendale, è l’Articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, con un’ulteriore specifica fornita dall'Agenzia delle Entrate con Circolare n. 28/E del 15/06/2016 e Circolare 5/E del 29/03/2018.
Innanzitutto, secondo la normativa, le imprese che decidono di mettere a disposizione dei collaboratori i benefit hanno l’obbligo di farlo senza distinzioni, a favore, perciò, di tutta la popolazione aziendale o a vantaggio di categorie omogenee di dipendenti, a prescindere dai livelli retributivi.
L’esenzione fiscale per i collaboratori è applicata a tutti i beni e servizi di welfare e presenta limitazioni nel caso dei fringe benefit con una soglia di esenzione di € 258,23 per collaboratore, di € 5164 per la previdenza complementare e di € 3615 per le casse sanitarie.
Nel caso in cui il dipendente decida di convertire il proprio premio di risultato in contributi da versare alla previdenza complementare o all'assistenza sanitaria integrativa, le soglie sopraindicate saranno superabili fino a giungere a un limite di esenzione rispettivamente di € 8164 e € 6615.
Grazie all'ampliamento delle componenti escluse dal reddito di lavoro dipendente, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, le aziende possono godere di un risparmio di oneri contributivi e dedurre spese sostenute per il welfare nella determinazione del reddito d’impresa.
Oltre agli importanti vantaggi fiscali stabiliti dalla normativa, le aziende che decidono di introdurre flexible benefit all’interno del proprio piano welfare, sul lungo periodo riscontreranno senza dubbio altri benefici di diversa natura.
Anche in relazione agli stili di vita frenetici del giorno d’oggi, la possibilità di gestire il proprio lavoro in modo smart, senza doversi preoccupare di vari aspetti della vita privata, rappresenta il vero benefit: ecco perché un piano di welfare aziendale che dia valore alle soddisfazioni personali, oltre che a quelle professionali, rappresenta il vero plus per i collaboratori di un’azienda.
Per introdurre un piano e mettere a disposizione dei collaboratori i flexible benefit, le imprese possono procedere in diversi modi. Eccoli di seguito:
La scelta di un fornitore che sia un vero e proprio partner a 360 gradi nell'ascolto delle esigenze, nella definizione delle proposte, nell'attivazione del piano, nella formazione e nell'assistenza ai collaboratori si rivela strategica e può davvero fare la differenza nel successo di questo tipo di iniziative.
Sodexo mette a disposizione delle aziende e degli imprenditori la propria esperienza per identificare la soluzione migliore e aiutare a progettare un piano strutturato o introdurre soluzioni semplici e flessibili per adempiere alle nuove disposizioni contrattuali.
L’esempio più adatto in questo caso è il Buono Acquisto di Sodexo, che permette alle aziende di offrire ai collaboratori la massima libertà di scelta, soddisfacendo ogni gusto e preferenza, con un alto valore percepito. Con lo stesso buono, i dipendenti possono scegliere tra oltre 13.500 punti vendita in tutta Italia nei settori abbigliamento, elettronica, viaggi e non solo. Infatti, con una semplice operazione, i buoni possono essere convertiti per essere utilizzati anche sui principali siti di eCommerce!
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