Le strategie welfare sono ancora una materia in via di sviluppo che si adatta continuamente al mercato, ai cambiamenti dello stile di vita e alle scelte personali di ciascuno. Alla luce delle novità in evoluzione, cosa pensano gli imprenditori di oggi? Che tipo di approccio hanno verso queste soluzioni? Sono consapevoli delle opportunità generate dall'adozione di queste misure o faticano ancora a riconoscerle? Ne parliamo nell'articolo di oggi, evidenziando i 5 approcci più diffusi verso i collaboratori quando si parla di servizi welfare.
Nell'ambito dei servizi personalizzati e dedicati ai collaboratori non è obbligatorio fare riferimento a un piano welfare strutturato. Un’azienda può scegliere di attivare, in modo semplice e immediato, soluzioni flessibili, a completa disposizione delle proprie risorse.
Un piano strutturato comprende un pacchetto di benefit specifici, solitamente gestibili attraverso una piattaforma welfare progettata per l’azienda. Ogni iniziativa mira a rispondere alle esigenze delle persone, a valle di una fase di ascolto e pianificazione ad hoc per sostenere il benessere e l’equilibrio casa-lavoro.
Le soluzioni smart, più flessibili, non fanno parte di una pianificazione progettata a partire da un sistema impostato. Si tratta di proposte e progetti, attuabili immediatamente, che non richiedono la configurazione di una piattaforma personalizzata, ma a parità di attenzione alle necessità dei collaboratori garantiscono gli stessi risultati tangibili.
Ciò che è importante sottolineare è che non esiste uno strumento più vantaggioso tra i due, entrambi infatti si adattano allo specifico target di riferimento con l’obiettivo di incrementare la motivazione e le performance, con la consapevolezza che il benessere aziendale ricopre un ruolo chiave.
Cosa ne pensano gli imprenditori di oggi? Qual è la loro opinione in merito all’accesso a forme assistenziali pensate per i propri collaboratori? Hanno già attivato misure concrete o sono ancora restii a definirle?
Abbiamo identificato i 5 comportamenti più diffusi, eccoli analizzati nello specifico, uno ad uno.
Questo approccio risulta essere il più comune tra tutti quelli individuati.
Il motivo? Sicuramente la materia è ancora poco conosciuta e, spesso, per mancanza di tempo non si approfondiscono determinati aspetti.
Gli imprenditori, in questo caso, sono a favore dell’attivazione di misure che tutelino la qualità della vita, considerandole funzionali per attrarre talenti e fidelizzare i collaboratori. Il loro atteggiamento, tuttavia, non è guidato dalla consapevolezza dell’impatto positivo che queste soluzioni hanno sulle performance e la motivazione dei singoli, bensì sulla necessità di trattenere i propri talenti.
Purtroppo, ancora molte imprese non riconoscono i benefici di soluzioni flessibili. La ragione principale è la difficoltà a credere che possa effettivamente esistere una correlazione tra la qualità della vita, la felicità e la soddisfazione delle risorse e le performance raggiunte dall'azienda. Il risultato di questo pensiero è una scarsa attenzione al tema del work-life balance, della salute e del benessere aziendale.
Tra i comportamenti evidenziati, senz'altro questo è considerato il più proattivo. L’imprenditore che adotta questo approccio è consapevole e fermamente convinto che offrire benefit e soluzioni flessibili sia la chiave per il successo. Inoltre, l’attivazione di misure a tutela del benessere dei collaboratori si fonda in questo caso sull'analisi di statistiche e ricerche che dimostrano come un ambiente di lavoro sano supporti la crescita personale e professionale dei singoli e del team.
I manager appartenenti a questa categoria, pur consapevoli degli effetti positivi di un piano welfare, mantengono stretti i propri capisaldi, considerando determinati aspetti più meritevoli di attenzione rispetto ad altri. Per questa ragione agli occhi degli imprenditori guadagnano più punti la sicurezza sul lavoro, l’ottimizzazione dei costi del personale e l’attivazione di polizze e assicurazioni complementari, rispetto a temi che riguardano la flessibilità di orario, l’attenzione al benessere e all'alimentazione.
Nella quinta categoria si trovano le figure imprenditoriali desiderose di sperimentare piani sempre innovativi che possano offrire il meglio ai collaboratori. Questo atteggiamento si caratterizza per la precisa attenzione con cui vengono prese determinate decisioni; ogni aspetto viene valutato con cura, per essere sicuri di non tralasciare dettagli fondamentali. Flessibilità, aumento del potere d’acquisto, salute, sicurezza e crescita professionale dei collaboratori sono alcuni dei temi preferiti dall'imprenditore di questo tipo.
In questo articolo abbiamo raccontato 5 approcci-tipo delle figure professionali tipicamente incaricate di occuparsi dell’introduzione in azienda di servizi per i collaboratori.
Ciò che emerge è uno scenario interessante, che vede il welfare aziendale protagonista, in cui si incontrano diverse variabili che danno vita a comportamenti e soluzioni a volte completamente opposti.
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