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Pillole di welfare: il valore del work-life balance

Scritto da Sodexo Benefits | 14.02.19

La diffusione del welfare aziendale nelle imprese italiane negli ultimi anni è dovuta a molteplici fattori. In primis, il benessere organizzativo è un elemento capace di contribuire all'incremento delle performance, grazie alla creazione di un clima in cui i collaboratori siano non solo motivati, ma anche soddisfatti e felici di lavorare.

In questo terzo articolo della rubrica “Pillole di Welfare” vedremo in che modo il benessere aziendale e in particolare il work-life balance possono favorire l’incremento delle performance di un'impresa.

Cosa significa work-life balance?

Il termine "work-life balance" è comparso per la prima volta in Gran Bretagna intorno alla fine degli anni ’70 e indica l’opportunità di bilanciare in modo corretto la vita professionale e quella privata.

È proprio a questo elemento, centrale nella maggior parte dei progetti di welfare aziendale, che è dedicato il terzo capitolo della rubrica “Pillole di Welfare”

Coniugare in modo equilibrato l’impegno professionale e i bisogni personali dei propri dipendenti è una sfida che sta diventando sempre più importante per molte organizzazioni. I paladini del «work life balance» definiscono questo aspetto fondamentale non solo per migliorare la retention dei talenti, ma anche per aumentare il livello di engagement di chi lavora nell'organizzazione. E ci sono studi che dimostrano questa teoria. 

In questo articolo de Il sole 24 Ore viene diffusa una ricerca che evidenzia come nel 2008, la percentuale di aziende multinazionali che avevano adottato iniziative per diffondere benessere fossero il 36% del campione, percentuale che nel 2016 è arrivata al 69%.

Una dimostrazione di come l’attenzione verso i temi del welfare sia crescente, in virtù dei vantaggi che ne derivano, sia per le imprese che per i loro collaboratori.

Alcuni esempi? Le aziende oggetto dell’indagine riportata nell'articolo indicano come obiettivi raggiungibili grazie ai programmi di welfare:

  • maggiore coinvolgimento
  • incremento delle performance
  • fidelizzazione dei talenti
  • minore assenteismo
  • miglioramento dell’immagine aziendale
  • diffusione dei valori dell’azienda

 

In merito a quest’ultimo obiettivo, il tema del work-life balance si inserisce appieno nella comunicazione dei valori, strategica sia in fase di recruiting di nuovi talenti che per la loro fidelizzazione e il loro coinvolgimento.

Sono soprattutto i più giovani a considerare l’attenzione al work-life balance una leva fondamentale nella selezione delle aziende in cui vorrebbero lavorare ed è quindi un elemento a cui dedicare un approfondimento, soprattutto in ottica del lavoro del futuro.

Le best practice per le aziende

Non esistono limitazioni basate sulle dimensioni aziendali, tutte le imprese possono attivare servizi di welfare sia attraverso un piano strutturato, oppure con soluzioni semplici e flessibili incentrate sul miglioramento della qualità della vita dei collaboratori da cui soprattutto possono ottenere vantaggi notevoli.

Come? La premessa essenziale è la fiducia nei propri collaboratori e nelle loro capacità di centrare gli obiettivi e dalla fiducia si innescano una maggiore responsabilità rispetto al ruolo e un incremento del livello di professionalità.

In questo articolo de La Repubblica viene specificato come per ottenere un effettivo aumento delle performance, alla base di questi approcci debba esserci una cultura aziendale condivisa da parte di tutti, affinché i collaboratori sappiano cogliere appieno le opportunità e conoscano i servizi e i benefit a loro disposizione. 

La medesima consapevolezza è fondamentale anche nella possibilità di convertire i premi di produttività in beni e servizi di welfare.

Le Leggi di Stabilità 2016 e 2017, infatti, prevedono che i premi attribuiti a dipendenti privati con una RAL fino a 80.000€, aventi un ammontare non superiore a 3000€ erogati in esecuzione di contratti collettivi di 2° livello e il cui riconoscimento è legato al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, sono assoggettabili a un’imposta sostitutiva dell’IRPEF del 10% oppure convertibili in beni e servizi di welfare aziendale. In questo secondo caso, il collaboratore non dovrà corrispondere nemmeno l’imposta agevolata pari al 10%, azzerando completamente il cuneo fiscale, con percezione integrale del premio, senza distinzione fra somma lorda e netta.

Per incentivare questa opzione decisamente vantaggiosa sia per le imprese che per i collaboratori, è necessario che i servizi di welfare a disposizione siano proposti sulla base dell’ascolto delle esigenze più diverse.

Ad esempio, per i più giovani potrebbero essere studiate soluzioni per organizzare il tempo libero, come viaggi, attività culturali oppure le palestre, per le famiglie con bambini potrebbero essere indicate le misure che prevedono il rimborso delle rette per gli asili nido o le scuole dell’infanzia, ai collaboratori più senior potrebbero essere proposti piani previdenziali o legati all'assistenza medico sanitaria. 

L’articolo di Repubblica riporta uno studio dell’Università di Bologna che conferma come i collaboratori che lavorano in aziende con un’attenzione dedicata al work-life balance sono più soddisfatti del proprio ruolo (quindi coinvolti e capaci di aumentare le performance) e maggiormente fidelizzati, meno inclini a valutare altre offerte di lavoro.

Sodexo mette a disposizione delle aziende e degli imprenditori la propria esperienza, per identificare la soluzione migliore e aiutare a progettare un piano strutturato o introdurre soluzioni versatili come i buoni shopping, anche per adempiere alle disposizioni contrattuali in tema di welfare.

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