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Smart working e buoni pasto: tutti i chiarimenti necessari

Scritto da Sodexo Benefits | 06.05.21

Da alcuni anni, lo smart working è entrato a far parte della normalità lavorativa, diventando uno degli strumenti importanti per migliorare la qualità della vita. L’emergenza pandemica ha accelerato la diffusione di modelli agili nelle imprese: oggi il lavoro da remoto è una modalità consolidata e apprezzata per i diversi vantaggi che riserva ad aziende e collaboratori.

Come gestire smart working e buoni pasto? A supporto degli uffici amministrativi che si occupano di procedure e soluzioni dedicate al benessere, troviamo la normativa 81/2017. Continua a leggere l’articolo per saperne di più!

Domande & risposte su smart working e buoni pasto

Il buono pasto è uno dei benefit più diffusi in Italia ed è apprezzato da aziende e collaboratori, consapevoli dei benefici per la qualità della vita e il work life balance.

Con questo strumento, le imprese hanno la possibilità di mettere a disposizione dei dipendenti un contributo concreto a scelte alimentari sane e bilanciate. Inoltre, si tratta di un sostegno al potere d’acquisto, che a sua volta incrementa motivazione, soddisfazione e performance a tutti i livelli.

La diffusione dello smart working non ha pregiudicato l’efficacia del buono pasto, che continua a rispondere alle esigenze del contesto con il pratico formato elettronico.

Ecco una guida, sotto forma di domande & risposte, per saperne di più.

1) Buoni pasto: qual è la differenza tra formato cartaceo ed elettronico?

Come dispone la Legge di Bilancio 2020 - che si poneva l’obiettivo di promuovere transazioni elettroniche, sicure e tracciabili - le versioni elettronica e cartacea si distinguono soprattutto per le soglie di esenzione fiscale:

Sebbene dal punto di vista delle imprese entrambi i formati dei buoni pasto rappresentino un’opportunità per supportare il benessere, optare per quello elettronico riserva ancora più vantaggi.

Questa versione permette infatti di ridurre i costi aziendali e allo stesso tempo offrire un supporto concreto al potere d’acquisto.

Con la card elettronica, i collaboratori possono disporre di uno strumento pratico, che agevola l’utilizzo quotidiano, limitando le probabilità di smarrimento ed evitando il rischio di danneggiare i singoli buoni, piuttosto frequente nella versione cartacea.

Inoltre, quella elettronica ottimizza le procedure di attivazione e gestione di questo apprezzatissimo benefit aziendale, come vedremo nel prossimo paragrafo.

2) Come mettere a disposizione dei collaboratori in modalità agile i buoni pasto?

Optando per la versione elettronica del buono pasto, l’ufficio amministrativo può procedere al caricamento degli importi da remoto, attraverso un comodo portale. Le operazioni sono immediate, a differenza di quanto avviene con il blocchetto cartaceo, che deve essere distribuito ai singoli collaboratori.

La praticità del sistema elettronico permette di rispettare le disposizioni legate al distanziamento e al numero massimo di collaboratori in ufficio.

Dal punto di vista dei dipendenti, i vantaggi dello strumento elettronico rispetto a quello cartaceo sono evidenti.

Da un lato, hanno a disposizione uno strumento di welfare concreto che supporta il potere d’acquisto; dall’altro, lato usufruiscono di una soluzione che permette di processare i pagamenti attraverso i terminali POS dedicati.

Ricordiamo che i buoni pasto cartacei devono essere staccati dal blocchetto e firmati uno alla volta durante le operazioni di checkout.

3) Smart working e buoni pasto: cosa dice la normativa?

La legge n. 81 del 2017 regolamenta lo smart working, specificando come il trattamento economico e normativo non possa essere differente da quello complessivamente applicato. Trattandosi di una modalità di esecuzione che si distingue da quella ordinaria solo per i vincoli orari e spaziali, deve garantire gli stessi diritti.

In una nota pubblicata sul sito a marzo 2020, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto ha confermato come non vi sia alcun divieto al riconoscimento dei buoni pasto ai collaboratori in modalità agile, se non indicato espressamente nei singoli contratti.

4) La pausa pranzo degli italiani in modalità agile: che ruolo ha il buono pasto?

La pausa pranzo è un momento importante per la concentrazione, perché favorisce il riposo necessario per ritrovare le giuste energie. Il benessere psicofisico ricopre un ruolo fondamentale per l’incremento delle performance e il raggiungimento degli obiettivi.

Per questa ragione, offrire ai collaboratori un sostegno alle scelte alimentari è fondamentale, soprattutto in smart working.

Sviluppare una routine sana e uno stile di vita equilibrato anche in smart working può richiedere uno sforzo aggiuntivo; in questi momenti, subentrano infatti novità e cambiamenti che possono incidere sui ritmi quotidiani.

Mettendo a disposizione dei collaboratori uno strumento concreto, a supporto del benessere, l’azienda dimostra vicinanza e sostegno, elementi che migliorano il clima lavorativo.

Nell’articolo di oggi, abbiamo parlato di smart working e buoni pasto, rispondendo ad alcune domande e dubbi frequenti. Il buono pasto elettronico è lo strumento ideale per sostenere la qualità della vita dei collaboratori in modalità agile.

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