L’articolo di oggi traccerà le fasi principali di un progetto di sicuro successo:
I piani di welfare nascono con l’obiettivo di migliorare il benessere dei collaboratori, un elemento che influisce sulla motivazione e le performance.
Il dipartimento Risorse Umane svolge un ruolo chiave nello sviluppo di attività mirate alla tutela della salute fisica, piscologica e sociale dei collaboratori. Per questa ragione, l’HR deve applicare un approccio efficiente, che faccia capo a un disegno strategico piuttosto che a singoli interventi frammentati.
Promuovendo un percorso completo e strutturato, si otterranno importanti benefici; ne parliamo nel prossimo paragrafo, dedicato alla prima fase del progetto di welfare.
Un piano welfare ha inizio con la definizione degli obiettivi. Questa fase preliminare è indispensabile per delineare l’insieme di valori e principi che guideranno il progetto definitivo.
L’impatto del welfare nelle aziende va ben oltre il ROI e i vantaggi fiscali: soffermarsi solo sugli aspetti economici non consente di comprendere a pieno le potenzialità di queste iniziative.
Tra gli obiettivi, dovrebbero emergere le opportunità per l’impresa e i collaboratori. Ecco alcuni esempi.
Oltre a essere un indicatore attendibile della crescita del business nel breve termine, il benessere dei collaboratori è verificabile senza particolari difficoltà.
Quando i collaboratori sono soddisfatti delle misure attivate, contribuiscono a:
Quest’obiettivo è in parte legato al benessere organizzativo. Infatti, dimostrare attenzione e vicinanza a tutti i livelli permette di rafforzare la brand identity, fondamentale per testimoniare solidità anche agli occhi di nuovi talenti.
A proposito di recruiting, sapevi che la reputazione aziendale inciderebbe di circa il 25% sul valore totale di un’azienda? Leggi questo articolo per scoprire come migliorarla agli occhi dei millennial che rappresenteranno il 75% della forza lavoro globale entro il 2025.
È importante sottolineare come l’incremento delle performance non riguardi solo la sfera professionale; prima di tutto, un progetto di welfare nasce con la volontà di sostenere la qualità della vita, dimostrando supporto e vicinanza ai collaboratori.
Gli obiettivi raggiunti, la maggior fidelizzazione e il clima aziendale disteso non sono altro che il risultato di un circolo virtuoso positivo generato dal benessere organizzativo.
Dopo avere analizzato i vantaggi, passiamo alla fase che segue la definizione degli obiettivi del progetto di welfare.
Quello dei vantaggi fiscali è un aspetto da non sottovalutare, sia per quanto riguarda la possibilità di convertire i premi di produttività in servizi di welfare prevista dalle Leggi di Stabilità 2016 e 2017, sia per la natura defiscalizzata dei benefit.
Poiché non concorrono alla formazione di reddito da lavoro – in quanto aggiuntivi alla retribuzione, i beni o servizi di welfare sono esenti da tassazione fino al valore di 258,23€ come previsto dall’Art. 51 comma 3 del TUIR.
I collaboratori che scelgono di convertire in welfare il valore totale o parziale del premio di produttività hanno quindi la possibilità di goderne a pieno, abbattendo il cuneo fiscale.
Prima di attivare le iniziative a disposizione dei collaboratori, è utile fotografare l’organizzazione, analizzando i fattori che possono influenzare le dinamiche interne.
Tra i parametri che determinano la direzione strategica e la scelta delle misure più adatte, troviamo:
Affinché le iniziative di welfare sostengano la qualità della vita in modo concreto, è indispensabile che rispondano alle singole necessità.
Ad esempio, una figura giovane sarà più propensa a coltivare le proprie passioni e di conseguenza preferirà soluzioni legate al benessere fisico, al tempo libero e ai viaggi. Nella maggior parte dei casi, un collaboratore più senior opterà per servizi legati alla cura dei figli o all’assistenza di genitori anziani.
Una volta definiti gli obiettivi e approfondite le necessità dei collaboratori, è il momento di scegliere i benefit e i servizi di welfare.
Le imprese possono decidere di dotarsi di una piattaforma strutturata che permetta ai collaboratori di pianificare i propri progetti, destinando il credito welfare a servizi specifici in autonomia e con controllo rispetto all’attivazione delle soluzioni.
In alternativa, le aziende possono scegliere di mettere a disposizione dei dipendenti benefit flessibili e di immediata attivazione. In questo modo, le procedure operative di gestione dei servizi di welfare sono accelerate, pur garantendo ai collaboratori massima libertà di scelta.
Trattandosi di strumenti immediati, i benefit si rivelano pratici anche per adempiere alle disposizioni in materia di welfare dei Contratti Collettivi Nazionali.
Come abbiamo visto nell’articolo, la progettazione di un piano di welfare aziendale comporta un’analisi strategica di diversi elementi. A seconda delle esigenze dei collaboratori e delle caratteristiche organizzative, le imprese hanno a disposizione diverse soluzioni, tutte efficaci.
Alla base di un programma di welfare di successo troviamo il perfetto allineamento tra obiettivi aziendali e strumenti a disposizione. Per questa ragione, la scelta del fornitore di servizi si rivela determinante per guidare al meglio le iniziative.
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