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Benessere dei pendolari: un'utopia?

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“Mind the gap”, “Ricordati lo spazio”... quale spazio? Nella vita dei pendolari sembra non essercene nessuno, se non quello tra un mezzo e l’altro. Ma siamo sicuri che il tempo speso a viaggiare per lavoro non possa essere utilizzato anche per fare qualcosa di bello o imparare cose nuove? Nell’attesa dei velocissimi mezzi di trasporto del futuro che si vedono nei film di fantascienza, qualche consiglio per migliorare l’umore in viaggio verso l’ufficio.

L’importanza e la bellezza del viaggiare viene sempre rimarcata dai media, dall’opinione comune, dalle bacheche Facebook: ma cosa dire di chi deve affrontare dalla mezz’ora alle tre ore e più di viaggio, appunto, per raggiungere il posto di lavoro, e in seguito tornare a casa?

Treno, automobile, treno più taxi, treno più bici, treno più scooter, autobus, pullman: tante sono le combinazioni per chi svolge la sua attività lontano da casa, e i risultati delle ricerche sulla qualità della vita di queste persone sono abbastanza sconfortanti. Sono texani i lavoratori oggetto di uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, condotto da Christine Hoehner della Washington University di St. Louis, ma alcuni dati emersi fanno riflettere: sebbene i pendolari siano sempre in movimento, ogni 16 chilometri percorsi per recarsi da casa all’ufficio e viceversa il loro indice di massa corporea aumenterebbe di 0,17 punti. Cresce inoltre per loro il rischio di ipertensione, e i fattori scatenanti sono molteplici: la scarsità di sonno a causa delle levatacce mattutine, i pasti poco salutari effettuati durante il viaggio per risparmiare tempo, la rarità di momenti liberi da dedicare all’attività fisica.

Per quanto riguarda l’Italia, il Censis nel 2015 ha parlato di tredici milioni di lavoratori che si alzano all’alba e ogni mattina affrontano la giornata di lavoro dopo ore di viaggio: purtroppo, insieme alla distanza, aumentano i fattori di rischio ritardo, sia su mezzi pubblici che proprii, tra traffico, scioperi, ecc. Il risultato è un circolo vizioso, in cui al già intenso stress causato dai pesanti ritmi di vita si aggiunge quello che nasce dall’interruzione o dallo sconvolgimento degli stessi.

Di fronte a uno scenario così sconfortante, quali provvedimenti prendere?

Il primo consiglio viene da una ricerca della Norwich Medical School dell’Università dell’East Anglia, che identifica comunque un maggior beneficio psicologico nel preferire, dove possibile, l’uso dei mezzi pubblici a quello dell’auto: non dovendo guidare, rimane infatti tempo al lavoratore per fare altre attività.

Cosa si può fare durante i lunghi viaggi sui mezzi pubblici?

  1. Basta eseguire una semplice ricerca sul Web per scoprire che una delle cose più frequenti per i pendolari è incontrare storie e persone: da questo fioriscono blog e iniziative creative di vario tipo, con risultati anche di alto livello. Hai mai pensato di raccontare quello che ti succede mentre viaggi? Potrebbe aiutarti la piattaforma Medium, o le app Blogger e Simple Note.
  2. Potresti esercitare il tuo inglese: Memrise, Duolingo, Semper e Business English Skills sono solo alcune tra le applicazioni su smartphone più gettonate per raggiungere questo obiettivo.
  3. Se la mattina non hai la lucidità sufficiente a mettere in fila i pensieri, le app 30/30, Any.do, Everyday, Google Keep ti aiutano a ricordare le cose da fare e a redigere liste.
  4. Esistono molte app pensate per facilitare la vita di coloro che, dopo aver usato il treno o l’autobus, hanno bisogno di prendere il taxi. Il loro nome generico è “mobility app”.
  5. Sai di qualche collega che deve percorrere la tua stessa tratta? Mettetevi d’accordo per viaggiare insieme. Questo ti aiuterà, perché no, anche a fare una nuova amicizia.

Non sottovalutare la “community” dei pendolari come te: sul Web esistono infatti newsletter e gruppi Facebook, oltre ai già nominati blog, riferibili a determinate tratte ad alta intensità di traffico pendolare, su cui possono circolare avvisi interessanti, tra cui le possibilità di sciopero. Tieni d’occhio inoltre il sito del Ministero dei Trasporti, sempre aggiornato su interruzioni del servizio o modifiche.

Anche alla guida, le opportunità di non sprecare tempo

Anche per chi non può fare a meno dell’automobile, per necessità o per piacere, esistono dei trucchi per rendere più produttivo e meno stressante il tempo passato nell’abitacolo:

  • La musica è un evergreen: ma hai mai pensato di sperimentarne un genere totalmente nuovo per te o cogliere l’occasione per dare spazio all’ascolto integrale di un intero album o di un’opera classica? Piaceri di una volta che con l’avvento della digitalizzazione sono quasi scomparsi.
  • Potresti variare tragitto, ogni tanto, scoprendo posti nuovi, magari tagliando per le strade meno conosciute dove possibile: questo renderà il tutto più avvincente.
  • Ascolta un audiolibro, magari in inglese: un’occasione in più per esercitarsi, o anche semplicemente per ascoltare qualcosa di bello e profondo.
  • Documentati sui programmi radiofonici più interessanti o divertenti, perché no. Potrebbero diventare un appuntamento fisso a cui affezionarsi.
  • Prenditi cura della tua auto: rendila un posto bello dove stare e forniscila di tutti i comfort per stare più comodo.
  • Ricordati che, se usi spesso l’autostrada, sul sito web di Telepass esistono sconti e promozioni per i pendolari.

Insomma, tante sono le modalità per rendere più piacevole un lungo viaggio, sia con mezzi propri che pubblici, basta dare libero spazio alla creatività… e a un pizzico di fantasia.

Tieni presente che se i tuoi dipendenti devono fronteggiare questo problema tutti i giorni, per aumentare la loro qualità della vita hai a disposizione il servizio “PassMobility” di Sodexo: per arrivare al lavoro potranno usare i mezzi pubblici, più suscettibili di benefici psicologici secondo gli studi, senza spendere una fortuna. Grazie a PassMobility, l’azienda inoltre usufruisce di incentivi fiscali e i dipendenti possono ricevere più benefit limitando il livello di stress dovuto al pendolarismo, nonché il livello di inquinamento dell’ambiente.

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