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Cos’è un innovation coach?

#19 cos_è un innovation coach

Che cos’è un coach, lo sappiamo tutti più o meno… ma un innovation coach? Ecco perché dovresti valutare di chiamare un innovation coach nella tua azienda se ti fa paura la “digital disruption”.

Che cos’è un innovation coach, ovvero un coach dell’innovazione?

Proviamo a capirlo partendo dalla parola “coach”: questo termine è utilizzabile in tantissimi campi, ma al netto di tutto indica una persona che, partendo dall’individualità di ciascuno, cerca di operare una trasformazione per aiutare a sviluppare potenzialità inaspettate, al fine di raggiungere degli obiettivi.

In particolare, in azienda, il coach agisce a stretto contatto col manager per migliorare competenze e comportamenti, spesso usando programmi specifici e attività di sostegno individuale. In particolare cerca di lavorare su consapevolezza, responsabilità e motivazione al cambiamento della persona, affinché possa migliorare il suo rendimento e la sua crescita personale per perseguire meglio gli obiettivi aziendali.

L’Innovation coach ha sempre lo scopo di formare le imprese e i suoi dipendenti con un programma personalizzato e con lo scopo principale di prepararli all’innovazione e al cambiamento.

Perché è necessario un coach “apposito” per l’innovazione in azienda?

Hai mai provato un po’ di nostalgia nel rivedere una audiocassetta anni ‘80-’90? Adesso possiamo ascoltare tutta la musica che vogliamo sempre e dovunque, ma quella vecchia e faticosa cassetta ha lasciato comunque in noi uno strascico di affezione.

Questo perché l’uomo tende ad abituarsi, e il cambiamento, specialmente se veloce, può apparire alla maggior parte delle persone come qualcosa di pauroso.

Purtroppo le aziende non si possono più permettere un atteggiamento di timore verso le novità; in certi casi, soprattutto se non vogliono andare incontro impreparate alla “digital disruption”.

Che cos’è la digital disruption?

Anche per spiegare questo concetto facciamo un esempio: pensiamo ai navigatori satellitari da mettere in auto, tanto in voga pochi anni fa: oggi, a causa degli Smartphone, sono caduti quasi totalmente in disuso nel giro di pochissimo.

Stessa cosa per le macchine fotografiche compatte: data la netta concorrenza delle foto ad alta qualità fatte da smartphone, anche questa categoria sta subendo un drastico calo di vendite.

La digital disruption è perciò il completo sommovimento di una fetta di mercato da parte di prodotti facenti uso di tecnologie digitali… in modo spesso imprevisto!

Grazie alla tecnologia in continua evoluzione, infatti, spesso guardare ai “bisogni del mercato” per innovare e modernizzare un prodotto non è più sufficiente, perché molte volte i nuovi oggetti messi in vendita creano bisogni e vi rispondono nello stesso momento.

Questa frase situata all’interno di un articolo dell’Harvard Business Review è del 2010 ma ancora molto vera:

“L’innovazione basata sull’utente è perfetta per creare innovazione incrementale, ma difficilmente genera cambiamenti radicali. In effetti, non mette in discussione i bisogni esistenti, anzi li rafforza. Con l’iPad, Apple non ha fornito una risposta ai bisogni del mercato. Ci ha proposto qualcosa che poteva essere in linea con noi e di cui ci saremmo potuti innamorare.

Ecco dunque perché un innovation coach può essere fondamentale per un’azienda:

Nel libro “The leader as communicator: Strategies and Tactics to Build Loyalty, Focus Effort and Spark Creativity”, Rober Mai e Alan Alkerson scrivono:

"Rinnovare l'organizzazione significa occuparsi di evoluzione, di adattamento alle nuove soluzioni, trarre vantaggio dalle nuove opportunità e diventare un nuovo modello organizzativo dei processi.”

Insomma, l’innovation coach è il vero e proprio “allenatore al cambiamento” all’interno dell’azienda, andando in particolare ad agire sulle basi culturali dell’impresa e di chi vi lavora, cercando di portarli in modo più dolce e comprensivo possibile a pensare in modo “unconventional” e aperto agli stimoli dell’ambiente, qualunque essi siano. Una delle conseguenze di questo allenamento è ovviamente creare maggiore creatività e flessibilità.

D’altronde l’innovazione è destinata a produrre non solo competitività, ma anche un rapporto di maggiore fiducia con i propri clienti, che si sentono ascoltati e vedono la propria esperienza come importante per l’azienda.

Quali sono le caratteristiche di un buon innovation coach?

Un buon innovation coach non si trova tutti i giorni! Ecco alcune delle caratteristiche che deve possedere:

  • Essere in possesso di “pensiero laterale”, ovvero saper pensare “fuori dalla scatola”, guardando le situazioni da una prospettiva diversa;
  • essere informato su tutte le novità;
  • saper allargare la visione dell’azienda al mondo esterno;
  • saper far interagire il proprio pubblico e padroneggiare le tecniche di “learning by doing”;
  • avere un atteggiamento positivo ed essere in grado di entrare in rapporto con le persone;
  • saper entrare in empatia e dialogo con gli “scettici”, ovvero i componenti dell’azienda che “non ci credono”.

E tu, hai già sentito parlare dei coach dell’innovazione? Anche tu, come noi di Sodexo, ritieni che l’innovazione sia un importante elemento di differenziazione e di competitività che permette di creare una relazione speciale e più vicina con i propri clienti e beneficiari?

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