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Eco Friendly Fast Food: nuove frontiere del cibo

#16 fast food eco freindly

Cibo è onnipresente nella nostra esperienza quotidiana: a causa o grazie ai media, infatti, la nostra esperienza del cibo non si limita solo ai pasti, ma si estende anche ai programmi televisivi, ai social e a molti altri canali di comunicazione. Ma in questo “sovraffollamento” c’è chi propone idee innovative con un occhio all’ambiente... e anche al volontariato!

Il cibo ci serve per vivere, ma negli anni duemila, col diffondersi della società dell’immagine, è diventato anche un potente veicolo di significati, pietra di contraddizione, nonché… un soggetto perfetto per le fotografie.

Twitter e Instagram sono letteralmente invasi di post corredati di tag #food e simili; su Pinterest le immagini di cibo generano il 50% in più di condivisioni; è nato anche un blog su Tumblr dove le uniche foto ammesse sono quelle scattate a persone che fotografano cibo in luoghi pubblici.

Ma non solo: ciò che mangiamo è anche oggetto di dibattiti agguerriti! Tra chi è più “salutista” e chi preferisce il gusto, tra i fan del bio, i fan del veg e quelli del Junk Food, chi sperimenta nuove culture e chi ricerca la tradizione, chi rifiuta la carne in toto e chi non ne potrebbe fare a meno… insomma, il cibo è un vero totem della modernità.

In questa situazione di diversità e costante evoluzione, dove sembra che tutto sia già stato sperimentato, il settore della ristorazione può ancora essere luogo di idee innovative? Magari con un occhio anche al rispetto dell’ambiente, all’evitare gli sprechi… e alla qualità degli ingredienti?

Ecco quattro esempi a mostrarci che, quando qualità e innovazione si coniugano… fanno il botto!

  • Pescaria: il 7 settembre ha aperto a Milano una nuova sede di questo Street Food Gourmet nato a Polignano a Mare (BA) nel 2015. L’idea è partita da Bartolomeo l’Abbate: cresciuto nella pescheria di famiglia, a 500 metri dal mare, grazie alla collaborazione di un’agenzia di creativi ha dato vita al progetto di un locale di street food a base di pesce. Crudo, in particolare… e freschissimo. Anche quello del locale di Milano arriva ogni giorno da Polignano; la stessa attenzione viene dedicata a latticini, vini e olio, prodotti da filiere selezionate. Il panino si consuma su tavoli da condividere con gli altri avventori; niente piatti, solo l’incarto, il piacere della compagnia… e il profumo del pesce, oltretutto a prezzi abbordabili. Il mix ideale per un pasto veloce in pieno stile street food, “in riva al mare” anche a Milano!
  • Banco Fast Food: è inevitabile, quando si sente pronunciare la parola “fast food”, pensare subito a tutto quello che si sente in giro sulle conseguenze, non sempre lusinghiere, provocate sul corpo dalle pietanze tipiche di questi ristoranti. Perciò l’idea di un fast food “sano” potrebbe apparire del tutto folle. E invece no! A Roma è nato Banco, fast food “salutista”: i tre proprietari, tutti più o meno trentenni, provengono dal marketing. Dopo approfondite ricerche di mercato, hanno voluto rispondere all’esigenza diffusa di un fast food “rivitalizzato”, aperto allo stesso ampio target di quello tradizionale ma con in più un occhio al cibo salutare e stagionale, al packaging compostabile e anche alla riqualificazione urbana. Nel quartiere ostiense di Roma, dove è nato, Banco infatti ha anche portato illuminazione notturna e il primo bike parking.
  • Gesto: questo locale nato a Perugia dall’idea di una ragazza che ora ha 27 anni, si è espanso anche a Milano, Bologna e Firenze. Il menù propone porzioni in stile tapas a piccoli prezzi e ad alto grado di stile ed elaborazione; solo per fare qualche esempio: nugget di pollo, arachidi e barbecue; piccoli burger con chips di patate dolci; crocchette di baccalà e cornflakes. Senza contare i tanti piatti vegetariani, i dolci dai nomi accoglienti e dalla presentazione curata in ogni particolare, come le “ciabattine della buonanotte”. Ma le sorprese non sono solo queste: il “gesto” sta anche nell’iniziativa del cliente, che in questo ristorante è protagonista. Quando si entra, bisogna scrivere l’ordine su una lavagnetta: a quel punto può essere che si rimanga sorpresi al vedere che la nostra ordinazione verrà servita su una lavagna anch’essa: si, perché i piatti non ci sono, così l’acqua per lavare le stoviglie viene risparmiata. Le posate sono biodegradabili e gli scarti della cucina trovano una nuova vita al bar. (Sapevi che l’acqua dei ceci si può usare come montante invece dell’albume d’uovo?). Gli ingredienti sono di stagione e provengono solo da produttori etici.
  • Avanzi Popolo: piccola eccezione al nostro tema. Qui si parla di gente che fa mangiare gli altri ma… non prepara nulla! Com’è possibile? Evitando gli sprechi, naturalmente! Dal 2014, da una costola della Onlus “Farina 080”, quattro amici di Bari hanno dato vita a questo progetto che ha alla base il concetto di Food Sharing, per rispondere in modo virtuoso al bisogno di tante famiglie, utilizzano cibo di buona qualità che altrimenti andrebbe buttato. Il tutto accade grazie al volontariato e a una piattaforma digitale (www.avanzipopolo.it) che è nata per mettere in contatto chi vuole donare e chi ha bisogno. Dal singolo cittadino che vuole mettere in comune quello che ha, alle imprese o agli eventi che si trovano ad avere tanto cibo in eccedenza, il passo è stato breve. Insomma, un vero e proprio esempio di economia collaborativa.

E tu, vuoi consigliarci un posto dove il cibo è un’esperienza?

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