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La forte crescita degli investimenti sul welfare

Le repentine trasformazioni che riguardano il mondo del lavoro hanno inevitabilmente portato dei cambiamenti tra le esigenze dei lavoratori. I benefit aziendali, in questo contesto in continua evoluzione, sono rimasti un punto fermo e le organizzazioni sembrano averlo compreso.

Le imprese si dimostrano sempre più disposte a investire nel welfare: si tratta di un vero e proprio trend globale che coinvolge migliaia di imprese in tutto il mondo e che investe anche l’Italia. Scopri i dati e gli approfondimenti nell’articolo.

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Nel 2022 le imprese sono pronte a incrementare i benefit per i propri dipendenti: in uno scenario in continua evoluzione, quali sono le tendenze più diffuse presso le aziende e quali i bisogni dei dipendenti?

In base alle nuove esigenze dei dipendenti, le politiche di sostenibilità e la digitalizzazione cambiano le strategie welfare per il 2022. L’86% delle imprese, infatti, si dichiara pronta ad aumentare gli investimenti sui benefit per un mercato che, entro il 2025, supererà il valore di 14,6 miliardi di dollari.

Secondo Florent Lambert, CEO di Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, quello a cui stiamo assistendo «è un trend globale che coinvolge migliaia di imprese, per questo occorre rinnovarsi sotto tutti i punti di vista».

 

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I benefit aziendali: punto fermo in uno scenario in rapida evoluzione

Le rapide trasformazioni che il mondo del lavoro sta vivendo vedono nei benefit aziendali un punto fermo all’interno di uno scenario in continua evoluzione.

Se, da una parte, la pandemia ha fatto emergere nuove necessità e nuovi bisogni dei dipendenti, dall’altra le aziende si sono subito mosse per soddisfarli. Secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza americana Forrester, l’86% delle imprese è pronta a potenziare i propri programmi di welfare aziendale nel prossimo anno. Questa necessità di cambiamento viene confermata anche da un recente report di Technavio, che evidenzia come il mercato globale dei buoni pasto e dei benefit aziendali registrerà un incremento notevole nel corso dei prossimi 5 anni, superando i 14,6 miliardi di dollari entro il 2025.

Si tratta, perciò, di una crescita globale certificata anche dalla CNBC, secondo cui negli USA, a partire da quest’anno, si verificherà il più grande aumento di sempre in termini di buoni pasto, con un aumento del 25% rispetto al periodo precedente all’emergenza sanitaria.

 

L’Italia a confronto con Europa e USA  

Nonostante il boom del settore sia a livello globale, ci sono differenze sostanziali tra Europa e America. In Europa, infatti, l’adozione delle tecnologie digitali è in ritardo rispetto agli Stati Uniti.

All’interno del contesto europeo stesso, poi, è possibile rilevare alcune peculiarità: la rivoluzione digitale è guidata dai paesi Nordici come Danimarca, Olanda e Finlandia, mentre l’Italia si posiziona al diciannovesimo posto su 28 nazioni con il 62,6% di tasso di digitalizzazione delle aziende, dimostrandosi al di sotto della media europea.

 

L’impatto della digitalizzazione e della pandemia

Il mercato è profondamente influenzato anche dalla digitalizzazione dei servizi di benefit: la rivista specializzata HR World, ad esempio, pone particolare attenzione sull’uso dei mezzi tecnologici per aumentare l’engagement dei dipendenti con particolare focus su quelli in smartworking sostenendo che il futuro del lavoro e dei benefit aziendali sarà sempre più “digital related”.

La direzione verso il digitale, quindi, è sempre più chiara e definita, a dimostrazione del fatto che la digitalizzazione è diventata una priorità e un driver d’investimento indispensabile. Nonostante le numerose problematiche che caratterizzano questo contesto in continua evoluzione - come la crisi dei microchip e le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime - le imprese hanno comunque dimostrato di voler di investire sulle tecnologie digitali: secondo un recente report di McKinsey, infatti, il 65% delle aziende ha dichiarato di aver aumentato i fondi dedicati alla digitalizzazione, mentre solo il 7% li ha diminuiti.

In questo contesto, ovviamente, anche l’emergenza sanitaria ha un impatto notevole: in seguito al Covid-19 la tendenza da parte delle aziende, infatti, è stata quella di ideare formule di collaborazione sempre più agili e rivolte a un incremento del livello di work-life balance.

 

Cambiano le richieste dei dipendenti sui benefit

Secondo un sondaggio del magazine americano Human Resource Executive, che ha coinvolto 3.642 datori di lavoro in tutto il mondo, oltre il 69% dei leader d’impresa prevede di differenziare e personalizzare i propri programmi di welfare aziendale nei prossimi due anni mentre il 51% dei capi sostiene che i propri programmi in quest’area non siano sufficienti a soddisfare le esigenze dei propri collaboratori. Le imprese si dimostrano, infatti, sempre più attente ai bisogni dei dipendenti:

  • l’86% dei datori di lavoro ha come benefit prioritario il benessere emotivo dei dipendenti;
  • il 68% vuole incrementare il benessere fisico;
  • il 67% quello finanziario.

Tra i servizi maggiormente richiesti dai collaboratori, inoltre, c’è la possibilità di apprendere e coltivare nuove conoscenze: in questo senso, le aziende possono introdurre nuovi strumenti e tecnologie che soddisfino le necessità dei singoli professionisti, in modo tale da andare sempre più incontro a lavoratori e collaboratori, aumentando il loro coinvolgimento, incrementando la loro formazione e, di conseguenza, la produttività.

 

Infine, come sottolineato da Florent Lambert, un altro fattore in aumento è la necessità di flessibilità: un’esigenza sempre più condivisa dai dipendenti, specialmente in seguito al periodo di pandemia.

 


La tendenza verso il digitale e l’incremento di azioni che migliorino lo stato di welfare aziendale, quindi, è globale e positiva. Come abbiamo visto in questo articolo, le aziende si stanno muovendo per incrementare i livelli di benessere emotivo e fisico dei dipendenti. In questo contesto, promuovere soluzioni che semplifichino la quotidianità sul lavoro dei propri collaboratori, come i buoni pasto, è il primo passo per rinnovare la propria strategia di welfare.

Prenota una consulenza gratuita: i professionisti di Sodexo sapranno consigliarti soluzioni personalizzate e adatte alle esigenze della tua azienda.

 

Argomenti: welfare aziendale, benefit aziendali

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