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Le aziende aggiornano i benefit ai dipendenti per attrarre talenti

benefit ai dipendentiNel contesto dell’Industria 4.0, una delle competenze essenziali alle imprese per continuare a essere competitive è la capacità di adattarsi ai cambiamenti, sia organizzativi che di mercato.

Per questa ragione, attrarre e trattenere i migliori talenti si rivela fondamentale e una delle leve per migliorare la motivazione, la soddisfazione e le performance è la proposta di benefit ai dipendenti. Ne parliamo in questo articolo, con alcuni consigli pratici per le aziende.

L’importanza dei benefit ai dipendenti

In un mercato complesso ed estremamente dinamico, come quello attuale, per affrontare le sfide della digitalizzazione e coglierne tutte le opportunità, oltre alle strategie di marketing per trovare nuovi clienti e fidelizzarli, le imprese hanno bisogno di strumenti capaci di trattenere i talenti.

I collaboratori soddisfatti, infatti, non solo registrano performance decisamente maggiori, ma contribuiscono alla diffusione di un clima aziendale sereno che alimenta la capacità di attrarre i migliori talenti in fase di recruiting.

In questo contesto, le leve più efficaci non riguardano più esclusivamente l’aspetto retributivo, ma comprendono anche:

  • il benessere organizzativo
  • le prospettive di crescita professionale e i percorsi di carriera
  • una proposta di benefit ai dipendenti coerente con le loro esigenze

Ed è proprio sulla proposta di benefit aziendali che ci concentriamo nel prossimo paragrafo.

Benefit ai dipendenti: perché aggiornarli?

I bisogni dei collaboratori sono diversi e condizionati da molteplici variabili. Innanzitutto, a seconda dell’azienda, della sua collocazione geografica e delle sue dimensioni.

Ad esempio, se un’azienda ha sempre posto al centro della sua offerta di benefit ai dipendenti l’attenzione alla qualità della loro alimentazione, magari mettendo a disposizione una mensa, con l’introduzione di smart working e orari più flessibili questo strumento può perdere efficacia.

Un’alternativa estremamente valida è rappresentata dal buono pasto che in virtù della normativa vigente non è più solo un benefit legato alla pausa pranzo tout court, perché può essere utilizzato per prodotti pronti al consumo presso un’ampia gamma di esercizi commerciali, quali supermercati, spacci alimentari, mercati, agriturismi e ittiturismi, oltre ai ristoranti, bar, trattorie e tavole calde.

Un altro vantaggio, introdotto da un Decreto del MiSE del 2017, è la possibilità di cumulare fino a 8 buoni per singolo utilizzo e singola giornata, anche non lavorativa.

Spostandoci a un altro esempio di benefit ai dipendenti: il buono carburante è uno strumento storicamente molto utilizzato, anche come regalo e premio. Tuttavia, se la maggior parte dei collaboratori si sposta con i mezzi pubblici per il tragitto casa-lavoro, la proposta di benefit può essere aggiornata con una soluzione più versatile come il buono acquisto.

Come definire una strategia di benefit evoluta?

Innanzitutto, per avere la certezza che i benefit migliorino la soddisfazione dei collaboratori, occorre un approccio personalizzato. Questi strumenti, infatti, sono attentamente considerati in tutte le fasi della carriera e a ogni età, ma non è scontato che una persona valuti uno stesso benefit in modo uguale a un’altra.

Il consiglio è di adottare una modalità agile anche nella definizione dello schema di benefit, in modo da potersi adattare con estrema facilità alle esigenze che cambiano, alle tecnologie innovative e alla digitalizzazione del lavoro.

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Un’azienda capace di ascoltare i bisogni dei suoi collaboratori può strutturare un progetto perfettamente allineato alla cultura e ai valori che migliorerà il senso di appartenenza, uno degli elementi più determinanti per la motivazione al lavoro.

Cosa fare, concretamente?

Sia che si voglia introdurre un piano di welfare tramite l'utilizzo di una piattaforma aziendale dedicata, allineandosi ai trend di digitalizzazione del servizio, sia che si preferisca mettere a disposizione dei collaboratori dei benefit flessibili, il successo del progetto per l’azienda può essere fortemente supportato da un partner strategico capace di analizzare i bisogni e definire un’offerta su misura.

Nel caso specifico del buono pasto, un elemento da valutare con attenzione nella scelta del fornitore è la rete di accettazione dei ticket, per garantire ai collaboratori varietà, qualità, affidabilità degli esercizi commerciali e la piena libertà di scelta.

Oltre ai cartacei, oggi è possibile scegliere anche i buoni pasto elettronici, un formato decisamente più pratico e persino più vantaggioso dal punto di vista fiscale.

Se infatti per il buono cartaceo è prevista la defiscalizzazione fino all'importo di 4€ al giorno per ciascun collaboratore, per quello elettronico l’esenzione fiscale sale a 8€ giornalieri (il valore facciale del buono), in virtù della normativa vigente introdotta con la Legge di Stabilità.


Come abbiamo visto all'inizio dell’articolo, la digitalizzazione ha coinvolto ogni settore produttivo e ogni dipartimento aziendale, arrivando a modificare in molti casi anche la modalità di lavoro, sempre più flessibile e smart. Il buono pasto elettronico risponde alle crescenti esigenze di praticità e accessibilità, grazie all'opportunità, ad esempio, di verificare gli utilizzi e la disponibilità residua per l’utilizzatore.

Non si tratta dell’unico benefit a disposizione delle imprese per migliorare la soddisfazione dei propri collaboratori che offre anche l’opportunità di ottimizzare i costi. Per conoscere la nostra proposta completa che comprende anche la piattaforma welfare, ti offriamo una consulenza gratuita: analizzeremo le tue esigenze e ti illustreremo i vantaggi fiscali per l’azienda. Prenotala cliccando qui!



 

Argomenti: buoni pasto, benefit aziendali, attrarre e trattenere talenti

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