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Welfare aziendale e attenzione alla persona

#13 donna e persona

Perché curare il benessere dei dipendenti tramite azioni di welfare? E perché prestare attenzione alle esigenze dei propri lavoratori intesi come persone? Le donne che ruolo hanno in tutto questo? Proviamo ad approfondire guardando un esempio di successo.

L’8 marzo 2017, festa della donna, in Italia è stato giorno di dibattito, sollecitato anche dalla manifestazione “Non una di meno”. La dimostrazione pubblica è stata organizzata in risposta ai fenomeni di violenza di genere, disparità retributiva e di tutte le discriminazioni che hanno come oggetto le donne.

Ma in questa situazione di disagio espressa dalle donne su più fronti, esistono delle “isole felici” in cui la diversità femminile è valorizzata e non stigmatizzata, in particolare sul posto di lavoro? Esistono delle situazioni in cui essere assunte in età da marito o da figli non è un problema? O dove una donna è libera di poter gestire in modo più libero il lavoro in ufficio o a casa?

Inoltre, è vero che dove c’è attenzione alle donne, anche il resto del personale ci guadagna?

Prendere in considerazione le esigenze femminili non potrebbe forse coincidere col considerare i dipendenti maggiormente come “persone”. 

Ci sono ambienti di lavoro che non hanno dovuto aspettare riforme o scioperi per valorizzare le caratteristiche tipiche delle proprie lavoratrici… ma anche lavoratori. Eccone un esempio.

Mara Zanotto e il “caso” Ethos

Nel settembre 2016 Mara Zanotto è diventata direttore generale di Ethos: questo gruppo consortile di profumerie conta 191 punti vendita in tutta Italia e fattura 90 milioni di euro l’anno.

Pur partendo da una base forte e consolidata, la nuova direttrice non ha avuto paura di apportare innovazioni per il benessere dei dipendenti.

Sì, dei dipendenti: Mara Zanotto infatti ha affermato in un’intervista a “Millionaire”:

«Rifuggo dall’idea delle donne “più qualcosa” in certe cose e “meno qualcosa” in altre. Le donne sono persone. Così come gli uomini. Ed è la persona che può fare o non fare la differenza, non il genere».

Le innovazioni introdotte sono state quindi a vantaggio di tutti i lavoratori, non solo di quelli di sesso femminile: quella che ha fatto più scalpore è stata quella di concedere la giornata del compleanno a casa.

Inoltre è stato istituito un “Passion Day” aziendale, in cui i computer vengono spenti e la giornata viene spesa per conoscersi e parlare delle proprie passioni e interessi.

Si è deciso poi di dare molto risalto ai corsi di formazione personale e al benessere fisico, incentivando l’attività sportiva e aumentando il valore dei buoni pasto

Paternità e maternità sono tenuti entrambi in grande considerazione; in ogni caso, le mamme non devono aver paura di essere licenziate al ritorno da una maternità e nemmeno di non essere assunte se in età da marito/figli. Afferma, infatti, Mara Zanotto:

“Dovete considerare il lavoro parte integrante della vostra vita e ricordarvi sempre che l’impegno, lo spirito di iniziativa, l’onestà intellettuale e il rispetto sono gli elementi su cui puntando si ottengono i risultati. Ma soprattutto realizzatevi nelle vostre vite personali: trovate un compagno, sposatevi se è la vostra vocazione, fate un figlio… o tutti quelli che volete. Siate felici. Un capo illuminato saprà dar valore a questi fattori, non ve ne toglierà. La vita privata e il lavoro sono facce della stessa medaglia: a volte testa, altre croce ma entrambe saldamente custodite nelle vostre mani.“

Perciò in azienda si cerca di valorizzare le neo-mamme concedendo orari ridotti, ma senza trascurare allo stesso tempo la meritocrazia: se infatti, come spiega la direttrice a “Io donna”, la responsabile marketing ha ricevuto questo incarico al ritorno da una maternità grazie alle sue capacità, non mancano importanti avanzamenti di uomini; allo stesso tempo, la business analyst non è mamma, ma comunque donna e ha ottenuto l’incarico sempre e semplicemente per i suoi meriti.

Insomma, l’attenzione per il benessere aziendale delle donne può essere la miccia anche per un migliore trattamento di tutti i dipendenti e di una migliore realizzazione personale di ciascuno di loro, a seconda delle esigenze.

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