Lo smart working è una modalità di lavoro che presuppone un cambiamento piuttosto significativo delle proprie abitudini. Per integrarlo al meglio, è bene conoscerne i dettagli e le modalità e offrire ai collaboratori alcuni consigli pratici che li aiutino a migliorare davvero la qualità della loro vita.
Nell’articolo di oggi, approfondiremo il tema delle normative che regolano i buoni pasto ai dipendenti, per capire come mettere questi benefit a disposizione dei collaboratori per i quali è stata attivata la modalità agile.
Buoni pasto ai dipendenti in smart working: cosa è necessario sapere
Lo smart working, nella specifica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è definito come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzato dall’assenza di vincoli orari e spaziali e un’organizzazione stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro”. La Legge n. 81 del 22 maggio 2017, nell’ambito delle misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e delle misure volte a favorire l’articolazione flessibile del lavoro subordinato, pone l’accento sulle caratteristiche della modalità agile e sull’importanza di adeguare la strumentazione alla necessità di lavorare da remoto.
L’adozione dello smart working, prevedendo una completa autonomia rispetto alle attività quotidiane, deve essere supportata e guidata dagli imprenditori e dal dipartimento HR: per garantire la concentrazione necessaria al rispetto delle scadenze e al raggiungimento degli obiettivi, tuttavia, può non essere sufficiente fornire i dispositivi per i collegamenti da remoto. Ci sono ulteriori aspetti da considerare, per gestire al meglio questo nuovo approccio al lavoro e ottenere vantaggi preziosi, come un incremento delle performance.
Oltre all’aspetto della trasformazione digitale delle aziende e alla promozione del concetto di flessibilità, degli spazi di lavoro ibridi e l’eliminazione di barriere e vincoli, è importante non dimenticare le iniziative a sostegno del benessere e della qualità della vita dei collaboratori.
È necessario, quindi, regolamentare l’uso dei benefit aziendali anche in modalità agile.
Come fare nel caso dei buoni pasto?
Il 25 marzo 2020, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni pasto ha pubblicato una circolare che chiarisce le modalità di riconoscimento di questo benefit ai collaboratori per i quali è stato previsto il lavoro agile. Come sottolineato dal documento “il lavoratore agile ha diritto al riconoscimento del buono pasto, se previsto dall’azienda e se il godimento del benefit non è specificatamente escluso dall’accordo integrativo aziendale.
“Laddove invece non vi siano accordi integrativi che escludono esplicitamente i lavoratori agili dal godimento del buono pasto, questo non può non essere riconosciuto a chi sta svolgendo la propria prestazione lavorativa a distanza.” Con questa precisazione si chiarisce che il trattamento economico e normativo non può essere inferiore a quello complessivamente applicato ai collaboratori che svolgono le medesime mansioni all’interno dell’azienda e in smart working.
Il passaggio al buono pasto elettronico, oltre a consentire una riduzione dei costi del personale e a essere stato ulteriormente incentivato dalla Legge di Bilancio 2020, è uno strumento pratico che garantisce la distribuzione dei buoni pasto ai dipendenti in totale sicurezza.
L’uso di sistemi digitali e smart, infatti, semplifica l’attivazione del servizio e la gestione operativa; si tratta di un supporto efficace che non richiede il ritiro del blocchetto di tagliandi fisicamente da parte dei collaboratori, come avviene per i buoni pasto cartacei.
L’ufficio che si occupa della gestione pratica e amministrativa di questo benefit aziendale ha accesso a un portale dedicato, dal quale è possibile eseguire l’attivazione delle card magnetiche e, successivamente, il caricamento mensile degli importi per i collaboratori.
Per quanto riguarda l’utilizzo, i collaboratori che hanno a disposizione il buono pasto elettronico possono portare con sé la card in qualunque momento e utilizzarla in modo semplice attraverso il terminale POS, diversamente da quanto avviene per i buoni pasto cartacei che devono essere staccati dal blocchetto e firmati uno a uno, al momento della transazione. Il formato elettronico, oltre a limitare al minimo il contatto tra le persone, permette di finalizzare le operazioni di checkout in tempi brevi.
E per quanto riguarda il controllo sulle transazioni?
Con i buoni pasto elettronici, le informazioni sono comunicate in tempo reale alla società emettitrice. Le app gratuite per smartphone, dedicate agli utilizzatori del buono pasto elettronico, offrono una visibilità completa sulla sua gestione del benefit e includono funzioni importanti per tracciarne i movimenti, come:
- il resoconto del saldo disponibile sulla card
- la possibilità di trovare l’esercente convenzionato più vicino, grazie alla geolocalizzazione
- il controllo delle transazioni
- la verifica degli importi caricati
- l’accesso a servizi extra, come la sezione con le domande e risposte più frequenti
Nell’articolo di oggi, abbiamo parlato di smart working e di come garantire la distribuzione dei buoni pasto ai dipendenti in modalità agile. Promuovere soluzioni e strumenti innovativi per semplificare la quotidianità dei collaboratori si allinea perfettamente alla strategia e agli obiettivi della digitalizzazione.
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