Motivare i collaboratori, rendendo le loro attività il più possibile stimolanti e coinvolgenti, e una priorità in molte aziende di ogni dimensione, perché questi sentimenti positivi possono generare proattività e un deciso incremento delle performance. Il compito del dipartimento HR è assicurarsi che questi vantaggi si concretizzino anche in contesti nuovi, come quello dello smart working, una modalità di lavoro sempre più diffusa nelle imprese italiane.
Ne parliamo nell’articolo di oggi, con tre consigli pratici per incrementare la soddisfazione e raggiungere gli obiettivi in modalità agile.
Motivare i collaboratori in smart working: i consigli per le aziende
La motivazione al lavoro è un’attitudine positiva, il motore e la spinta che porta a raggiungere i propri obiettivi. A partire da questo elemento, si può generare un circolo virtuoso che aumenta la soddisfazione rispetto al ruolo svolto, a sua volta determinante per svolgere i propri compiti con maggiore responsabilità, per rafforzare il coinvolgimento e diffondere benessere.
In questo momento storico in cui si assiste a una rapida evoluzione dei modelli organizzativi e delle modalità di lavoro, con la nascita di spazi sempre più ibridi e una revisione del concetto di tempo, è fondamentale che anche le iniziative attivate per i collaboratori siano costantemente aggiornate, per assicurarsi alti livelli di motivazione e performance.
Prima di passare ai consigli per motivare i collaboratori in smart working, analizziamo qualche dato sulla sua diffusione.
Quanti sono gli smart worker in Italia?
Secondo l’Osservatorio Smart Working, già a ottobre 2019 si registrava un incremento del 20% del numero di collaboratori che hanno piena autonomia lavorativa in termini di luogo, orario e strumenti, rispetto allo stesso periodo nel 2018. Si stima che il numero totale si aggiri intorno ai 600 mila.
I dati sullo sviluppo del fenomeno arrivano sia da grandi aziende, sia da PMI, dove lo smart working è una realtà consolidata nel 58% dei casi. Le iniziative promosse dalle imprese, il più delle volte, superano la fase di sperimentazione e diventano progetti strutturati che coinvolgono sempre più collaboratori (+48%, rispetto al +32% registrato nell’anno precedente).
Dallo studio emerge inoltre che il 76% degli smart worker è soddisfatto rispetto al proprio ruolo, mentre lo è solo il 55% di coloro che non hanno ancora sperimentato la modalità agile. Un collaboratore smart su 3 dichiara di sentirsi pienamente coinvolto nelle strategie, contro il 21% di chi lavora in modalità tradizionale.
Quali sono i vantaggi del lavoro agile?
Lavorare in smart working implica flessibilità e un’organizzazione autonoma delle attività, portando anche a un miglioramento del work life balance. Ma non solo, promuove anche i principi della cultura organizzativa agile, in cui l’assenza di barriere e il coordinamento da remoto si fondono con processi ottimizzati, rapidi e proattivi, in linea alle novità del mercato.
Una delle sfide cruciali per il dipartimento HR riguarda proprio la capacità di guidare l’azienda nel processo di cambiamento e nella transizione verso nuove abitudini e modalità di lavoro, assicurando allo stesso tempo alti livelli di engagement, motivazione e soddisfazione.
Passiamo ora ad alcuni consigli per motivare i collaboratori anche da remoto.
Allineamenti e aggiornamenti costanti
In modalità agile, cambia il modo in cui i collaboratori si approcciano alle attività, perciò è utile mantenere saldi abitudini e legami propri dell’ambiente di lavoro tradizionale. Soprattutto nelle fasi iniziali di attivazione dello smart working, è bene non modificare troppo la routine e assicurare un allineamento costante su attività e progetti. A questo proposito, potrebbe risultare utile organizzare una serie di riunioni di aggiornamento, soprattutto quando si lavora da remoto per più giorni consecutivi.
Valorizzare la comunicazione
Una comunicazione trasparente e regolare è essenziale per migliorare la motivazione e la soddisfazione rispetto al lavoro svolto. In un contesto lavorativo tradizionale, nell’arco di una giornata ci sono più occasioni di confronto diretto con i colleghi, per scambiarsi idee e opinioni. La modalità di lavoro agile non dovrebbe rappresentare un ostacolo alla collaborazione, ma, al contrario, un’opportunità unica per aprire canali di comunicazione diversi. In quest’ottica, uno scambio di email più frequenti o prevedere del tempo per un coffee break diverso dal solito sono alcune best practice efficaci. Le chat e i software di messaggistica si possono rivelare molto utili, non solo per condividere in modo rapido informazioni sulle attività, ma anche per trascorrere insieme delle pause virtuali.
L’importanza del feedback
Il feedback può diventare uno strumento efficace, per riconoscere l’impegno dei collaboratori e analizzare nuove opportunità di crescita professionale. Come abbiamo già visto, il dipartimento HR ha un ruolo cruciale nell’aumento motivazione e i colloqui one to one, organizzati a cadenza regolare, sono opportunità perfette per comprendere il livello di soddisfazione rispetto alle iniziative promosse e per ottimizzare la strategia, intervenendo con gli aggiornamenti necessari.
Ecco alcune delle domande utili da porre ai collaboratori che hanno sperimentato la modalità agile:
- in che modo stai gestendo gli spazi e bilanciando la vita privata e quella lavorativa?
- come hai organizzato la tua giornata?
- dedichi del tempo alle pause?
- ritieni di avere a disposizione tutti gli strumenti per essere efficiente da remoto?
- hai dei suggerimenti per essere più supportato in questa modalità di lavoro?
Nell’articolo di oggi, ti abbiamo proposto alcune best practice per motivare i collaboratori in modalità agile.
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