Una delle attività più strategiche per le imprese di oggi riguarda l’introduzione di soluzioni mirate a migliorare la motivazione e la soddisfazione. Perché le iniziative di welfare risultino davvero efficaci, è fondamentale rispondere alle domande e ai dubbi, guidando i collaboratori all’utilizzo dei benefit aziendali a loro disposizione; solo così, sarà possibile cogliere i migliori vantaggi.
L’obiettivo di questo articolo è offrire alle aziende le risposte per aiutarle a educare i collaboratori. Dove usare i buoni pasto? I tagliandi sono cumulabili? Si possono utilizzare i buoni pasto nei supermercati? Continua a leggere l’articolo per trovare tutte le risposte che stai cercando.
Dove usare i buoni pasto e molte altre informazioni utili per le aziende
Introdurre soluzioni personalizzate, capaci di rispondere alle diverse esigenze dei collaboratori è senz’altro una strategia virtuosa per incrementare le performance e migliorare la motivazione al lavoro. Perché sia davvero efficace, è fondamentale guidare i collaboratori all’utilizzo degli strumenti a loro disposizione, per assicurarsi tutti i benefici in termini di miglioramento della qualità della vita e diffusione di benessere.
Con questo articolo, vogliamo dare una risposta ai dubbi e alle domande più diffuse sui buoni pasto, per fornire ai titolari, al dipartimento HR e agli uffici amministrativi delle imprese di ogni dimensione una guida a 360 gradi sull’utilizzo di uno tra i benefit più diffusi in Italia e offrire ai collaboratori uno strumento pratico, versatile e davvero apprezzato.
La normativa che regola l’utilizzo dei buoni pasto
L’utilizzo dei buoni pasto è regolato dal Decreto n. 122 del Ministero dello Sviluppo Economico del 7 giugno 2017 che definisce la natura di questo benefit aziendale e stabilisce le categorie di esercenti commerciali convenzionabili con il circuito, chiarendo tutte le disposizioni in materia di utilizzo del servizio.
Dal punto di vista fiscale, la Legge di Bilancio 2020 ha modificato il testo dell’articolo 51, comma 2, lettera c del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, definendo le nuove soglie massime di defiscalizzazione: 4€ per il buono pasto cartaceo e 8€ per il formato elettronico.
Chi ha diritto ai buoni pasto?
Questo benefit aziendale può essere messo a disposizione di collaboratori con contratto di lavoro subordinato o non subordinato. In questa circolare pubblicata da ANSEB, l’Associazione Nazionale delle Società Emettitrici dei Buoni Pasto, viene chiarito ogni dubbio anche riguardo alla possibilità di mettere a disposizione il buono pasto ai collaboratori in modalità agile, specificando che agli smart working non debba essere precluso il godimento del benefit, salvo nei casi in cui vi siano specifici accordi integrativi aziendali.
Dove usare i buoni pasto?
È la già citata normativa del 7 giugno 2017, entrata ufficialmente in vigore a settembre dello stesso anno, a definire le categorie di esercizi commerciali convenzionati che possono accettare il buono pasto.
Si tratta di:
- bar
- ristoranti
- tavole calde
- mercati
- punti vendita della grande distribuzione organizzata (supermercati, discount, ipermercati, minimarket)
- agriturismi
- ittiturismi
- coltivatori diretti
- spacci aziendali alimentari
Uno dei dubbi più diffusi tra i collaboratori riguarda la tipologia di prodotti per cui è possibile utilizzare il buono pasto. Le aziende possono aiutare a chiarire la natura del benefit, specificando che può essere utilizzato presso gli esercizi che aderiscono al circuito esclusivamente per prodotti alimentari pronti al consumo.
Anche nel caso emergano dei dubbi circa la cumulabilità dei buoni pasto o l’utilizzo da parte di terzi, è fondamentale chiarire la normativa ai collaboratori che li utilizzeranno. Il buono pasto non è cedibile, né convertibile in denaro, né commerciabile; è possibile utilizzarne fino a 8 per transazione al giorno, un aspetto particolarmente apprezzato per la possibilità di utilizzare i buoni pasto nei supermercati e nei punti vendita della GDO, sempre per prodotti alimentari pronti al consumo.
Come scegliere il fornitore giusto per l’azienda?
Come abbiamo visto, conoscere la normativa e i suoi aggiornamenti è fondamentale per fornire delle risposte chiare agli eventuali dubbi dei collaboratori e permettere loro di godere appieno dei vantaggi del buono pasto. Per avere a disposizione informazioni complete e sempre corrette, è consigliabile essere affiancati da un partner che, oltre a definire un piano personalizzato mirato a rispondere alle diverse esigenze, supporti in ogni momento l’azienda nella gestione del servizio.
Nella scelta del fornitore ideale, è bene fare attenzione ad alcuni elementi particolarmente influenti: la vastità della rete presso cui è possibile utilizzare il buono, la capacità dei referenti commerciali di dimostrare vicinanza all’impresa in tutte le fasi, anche dopo la firma del contratto, la praticità e la semplicità del servizio, capace di seguire anche le tendenze digitali e smart.
Nell’articolo di oggi, abbiamo provato a fornire risposte in merito ad alcuni tra i temi più importanti per le aziende che, con queste informazioni, possono fornire ai collaboratori spiegazioni chiare e precise che valorizzino ancora di più il benefit a loro disposizione.
Ma non è tutto! I buoni pasto sono anche uno strumento efficace per ottimizzare i costi e per questo rappresentano un’opportunità imperdibile di risparmio fiscale per le aziende. Se vuoi saperne di più, prenota una consulenza gratuita, analizzeremo insieme le tue esigenze e ti proporremo la soluzione più adatta: clicca qui per prenotarla!