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Esenzione buoni pasto: cosa sapere sui benefit più diffusi

esenzione buoni pastoLa manovra fiscale entrata in vigore il 1° gennaio 2020 ha modificato le soglie di defiscalizzazione dei buoni pasto, rendendo il formato elettronico ancora più vantaggioso per le imprese e i loro collaboratori. Si tratta di una novità importante che colloca questo benefit aziendale all’interno di un progetto di digitalizzazione e trasparenza delle transazioni e supporta anche la modalità di lavoro agile, oggi particolarmente diffusa. Vediamo in che modo, nell’articolo di oggi.

Tutte le informazioni sull’esenzione buoni pasto per imprese e collaboratori

Le nuove soglie di defiscalizzazione dei buoni pasto elettronici e cartacei sono state comunicate con l’approvazione della Legge di Bilancio 2020.

In un quadro generale che punta a incentivare l’uso di sistemi digitali e tracciabili, la normativa ha disposto importanti modifiche anche per il benefit aziendale più diffuso in Italia, il buono pasto.

La novità principale riguarda le quote che non concorrono alla formazione di reddito da lavoro che passano:

  • da 5,29€ a 4,00€ per il buono pasto cartaceo
  • da 7,00€ a 8,00€ per il buono pasto elettronico

L’esenzione buoni pasto fino a 8€ nel caso del formato elettronico offre alle aziende l’opportunità di mettere a disposizione dei loro collaboratori un supporto concreto a scelte alimentari e stili di vita più sani, con uno strumento smart ancora più comodo e vantaggioso.

La Legge di Bilancio 2020 non è invece intervenuta sulle disposizioni in tema di utilizzo, cumulabilità e categorie di esercenti convenzionabili con il circuito dei buoni pasto. I collaboratori che li ricevono - in formato elettronico o cartaceo - possono continuare a usarne fino a otto per transazione al giorno.

Fino a qui, abbiamo approfondito l’argomento esenzione buoni pasto, sottolineando le opportunità per le aziende che scelgono di mettere a disposizione dei collaboratori il formato elettronico, un contributo concreto a sostegno delle scelte alimentari che semplifica anche i processi amministrativi. Vediamo in che modo!

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Come funzionano i buoni pasto elettronici?

Il formato digitale è l’evoluzione del più tradizionale blocchetto di tagliandi cartacei; una card dotata di microchip leggibile dai terminali POS degli esercenti convenzionati.

Questa versione semplifica e ottimizza molte procedure operative, come la distribuzione ai collaboratori, ma anche l’utilizzo presso gli esercizi aderenti al circuito:

  • bar, ristoranti e tavole calde
  • punti vendita della GDO
  • mercati
  • agriturismi e ittiturismi
  • spacci aziendali alimentari
  • coltivatori diretti

Una volta distribuita la card ai collaboratori, l’ufficio competente potrà caricare gli importi da mettere a disposizione ogni mese, attraverso un portale dedicato alle imprese.

Passando al sistema digitale, l’attivazione e la distribuzione sono ottimizzate: a differenza di quanto avviene per i buoni pasto cartacei, l’azienda non deve consegnare personalmente i blocchetti, ma può gestire il tutto da remoto. La praticità del formato elettronico permette agli uffici amministrativi di operare nel pieno rispetto dei protocolli, mettendo a disposizione gli importi sulla card dei collaboratori, nei tempi giusti.

Si tratta di un elemento da non sottovalutare, soprattutto in questo particolare momento storico. I mesi più complicati del 2020 hanno richiesto alle imprese una riorganizzazione immediata che si è rivelata anche una leva per l’integrazione di nuovi modelli lavorativi, come lo smart working.esenzione buoni pasto

Definito dalla Legge n. 81 del 2017, lo smart working è una delle possibili modalità di esecuzione del rapporto di lavoro che quindi deve offrire lo stesso trattamento economico e normativo garantito a chi lavora in una delle sedi aziendali.

Diverse aziende si sono interrogate sulle modalità di distribuzione dei buoni pasto ai collaboratori in modalità agile. A tal proposito, agli inizi di marzo 2020, ANSEB (Associazione Nazionale Società Emettitrice Buoni Pasto) ha pubblicato una circolare in cui chiarisce le modalità di erogazione di questo benefit aziendale ai collaboratori in remoto:

“Laddove non vi siano accordi integrativi aziendali che escludano esplicitamente i dipendenti agili dal godimento del benefit, questo non può non essere riconosciuto.”

l passaggio alla versione digitale del buono pasto si rivela molto utile oggi, perché assicura a chi lavora da remoto la possibilità di utilizzare il benefit aziendale più diffuso in Italia.

Il formato elettronico agevola l’utilizzo quotidiano da parte dei collaboratori che, non dovendo portare con sé i tagliandi, non rischiano di incorrere in spiacevoli inconvenienti, come il danneggiamento o lo smarrimento dei buoni pasto. Inoltre, con la versione elettronica si possono ridurre al minimo i contatti nella fase di checkout, processata direttamente dal POS.

La tracciabilità in tempo reale delle transazioni è un ulteriore aspetto che distingue la soluzione digitale dal buono pasto cartaceo: gli utilizzatori possono monitorare i movimenti registrati e intervenire per bloccarla, in caso di furto o smarrimento.


Nell’articolo di oggi, abbiamo approfondito le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2020 che ha modificato le soglie di esenzione buoni pasto, rendendo la versione digitale ancora più pratica e vantaggiosa, anche per le aziende che hanno attivato la modalità di lavoro agile.

Se vuoi conoscere tutte le opzioni a disposizione della tua azienda e approfondire i benefici fiscali previsti per il buono pasto elettronico, prenota una consulenza personalizzata!

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Argomenti: costi del personale, buoni pasto, normativa fiscale, buoni pasto elettronici

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