Mettere a disposizione dei collaboratori soluzioni di welfare innovative e personalizzate riserva imperdibili vantaggi. Dal punto di vista delle aziende, queste misure sono in grado di promuovere il benessere organizzativo, contribuendo all’incremento delle performance. Allo stesso modo, dimostrando attenzione nei confronti dei collaboratori, si migliora la loro soddisfazione rispetto al ruolo svolto, rafforzando il legame con l’azienda. Le iniziative a sostegno della qualità della vita non sono tutte uguali; in questo nuovo articolo della rubrica Pillole di Welfare, analizzeremo l’evoluzione dei corporate benefits in relazione alle nuove necessità e alla digitalizzazione.
Corporate benefits: come garantire la soddisfazione dei collaboratori?
I benefit aziendali hanno un forte impatto su motivazione, benessere e performance in azienda. Promuovere misure a sostegno della qualità della vita si rivela estremamente strategico per raggiungere importanti obiettivi.
Le aziende hanno a disposizione diverse soluzioni, per adattarsi alle trasformazioni sociali, culturali e lavorative. Prima di analizzare nel dettaglio le nuove sfide per le imprese, approfondiamo brevemente i significati di corporate, flexible e fringe benefit.
I corporate benefits sono servizi o beni non monetari messi a disposizione dei collaboratori di un’azienda, per sostenere benessere, motivazione e performance.
Il fringe benefit è una forma di retribuzione, scelta dalle imprese e concordata nell’ambito della contrattazione individuale o collettiva.
I flexible benefit sono servizi utilizzabili dai collaboratori dal momento della loro attivazione da parte dell’azienda, rivelandosi estremamente pratici per rispondere a specifiche necessità, in breve tempo.
Il mondo dei benefit è vasto e comprende diversi strumenti che nascono con l’obiettivo di incentivare i collaboratori, supportandoli nel raggiungimento di importanti traguardi. Conoscere le opzioni a disposizione è fondamentale per offrire risposte concrete alle diverse esigenze.
Per integrare misure efficaci che mettano al primo posto il benessere e la soddisfazione dei collaboratori, ci sono alcuni fattori da considerare: età, provenienza geografica, composizione del nucleo familiare sono i principali. Non possono essere ignorate le opportunità che stanno caratterizzando questo particolare momento storico, derivate dalla trasformazione digitale degli strumenti di lavoro.
Per orientare la strategia al coinvolgimento a 360 gradi dei collaboratori, è necessario accogliere e integrare le novità del mercato, in modo graduale ma efficace. Per questa ragione, si parla sempre più spesso di cultura aziendale agile, con riferimento a un approccio proattivo che risponda celermente ai cambiamenti sociali, oltre che tecnologici.
I benefit aziendali non possono essere esclusi da questi processi, ma anzi possono diventare parte integrante delle politiche e delle attività aziendali; solo così sarà possibile dare vita a soluzioni davvero efficaci.
Alla base dei servizi orientati alla diffusione di benessere in azienda, troviamo un approccio flessibile, dinamico e in continua evoluzione: anche i corporate benefits cambiano, per garantire la soddisfazione dei collaboratori, in ogni contesto.
Una recente indagine - promossa da Great Place to Work® Italia e riportata da questo articolo - si rivela utile per comprendere le esigenze dei collaboratori e attivare le soluzioni di welfare adatte. L’indagine ha coinvolto 153 aziende, raccogliendo circa 58 mila risposte da uomini (53%) e donne (47%). Tra le nuove necessità, emerge l’accesso a benefit flessibili e adattabili a diverse circostanze; tra le opzioni proposte dalle aziende, la scelta tra un’ampia gamma di servizi viene accolta con particolare consenso.
Le imprese che dalla ricerca risultano più meritevoli, in termini di fidelizzazione e attenzione al benessere dei collaboratori, investono maggiori risorse nella promozione di abitudini alimentari sane e nell’apertura a nuovi modelli lavorativi:
- il 97% mette a disposizione la mensa aziendale o un’alternativa efficace e più versatile, come i buoni pasto
- il 92% offre bevande o snack gratuiti
- il 90% ha introdotto e regolamentato lo smart working
Questi dati non dovrebbero stupire, soprattutto se si pensa all’attenzione riservata a questi temi; sono sempre più le aziende che considerano l’alimentazione bilanciata e lo stile di vita attivo fondamentali per migliorare la concentrazione e le performance.
Mettendo a disposizione soluzioni pratiche e versatili come il buono pasto, si offre ai collaboratori la possibilità di trascorrere la pausa pranzo dove preferiscono, ad esempio nei ristoranti, nei bar o nelle tavole calde - optando per un piatto fresco e ricco di nutrienti o in ufficio - consumando prodotti attentamente selezionati presso i punti vendita della GDO, gli spacci aziendali alimentari o i coltivatori diretti.
Anche il buono pasto segue la tendenza digitale, allineandosi perfettamente alle abitudini del mercato: la versione elettronica semplifica ulteriormente il monitoraggio degli utilizzi ed è anche più vantaggiosa dal punto di vista fiscale. La Legge di Bilancio 2020, infatti, ha portato la quota detassata dei buoni pasto elettronici da 7 a 8 euro, abbassando quella della versione cartacea da 5,28 a 4 euro.
In questo nuovo articolo della rubrica Pillole di Welfare, abbiamo parlato dell’evoluzione dei corporate benefits in risposta al cambiamento dei bisogni dei collaboratori. Sono molte le soluzioni a disposizione delle imprese per rispondere in modo efficace alle diverse esigenze.
Sapevi che il DL 104 del 14 agosto 2020 ha raddoppiato le soglie di defiscalizzazione dei servizi di welfare aziendale, rendendoli ancora più vantaggiosi?
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