Le aziende lo sanno bene: attrarre e fidelizzare talenti è un obiettivo strategico. Oltre a ridurre il turnover e i costi, promuovere il coinvolgimento a tutti i livelli può migliorare l’immagine dell'azienda e la percezione dei collaboratori rispetto al proprio ruolo.
Costruire un’impresa a misura di millennial contribuirebbe a trasformare i dipendenti in veri e propri brand ambassador, aprendo la strada a importanti opportunità. Vediamo come fare, nell’articolo di oggi.
Perché i millennial sono strategici per l’immagine dell'azienda?
Attrarre, coinvolgere e trattenere i collaboratori della generazione millennial offre alle imprese un vantaggio importante.
Oltre a costituire la quota più importante a livello numerico nelle aziende nel prossimo futuro, i millennial tendono a fare leva sul potere della condivisione, trattandosi di individui avvezzi all’uso quotidiano di internet e dei social media anche nella sfera professionale.
Tuttavia, la presenza online non sarebbe l’unico elemento distintivo della generazione Y. Secondo una recente indagine condotta da Great Place to Work Italia, il 92% dei millennial soddisfatti della propria azienda la raccomanderebbe ad amici e contatti. Così come avviene per i servizi e i prodotti acquistati e provati, anche le aziende sono oggetto di valutazione e recensione.
A questo proposito, si parla spesso di reputation economy anche in ambito organizzativo: secondo gli studi del World Economic Forum descritti nel già citato articolo di Great Place to Work, la reputazione inciderebbe di circa il 25% sul valore totale di un’azienda.
I millennial ricoprono un ruolo fondamentale nel mercato del lavoro, perché si possono trasformare in brand ambassador naturali dell’impresa per cui lavorano, valorizzandone gli aspetti positivi e dimostrando fedeltà e impegno.
Secondo gli ultimi dati di Istat - condivisi in questo articolo del Corriere della Sera - in Italia i nati tra il 1981 e il 1996 sono circa 10.4 milioni, di cui quasi 7 milioni sono attivi nel mondo del lavoro.
Oggi, i millennial costituiscono il 35% della forza lavoro globale e si stima che passeranno al 75% entro il 2025. Alla luce di tali dati, valorizzare i talenti di questa fascia d’età rappresenta una scelta strategica per il futuro aziendale.
Quali sono gli aspetti su cui investire per attrarre e fidelizzare questa generazione? Vediamoli nelle prossime righe.
Le aspettative della generazione Y rispetto al futuro
Dallo studio promosso da Great Place to Work Italia citato in precedenza, sono emersi diversi aspetti che inciderebbero sull’esperienza dei potenziali candidati, rafforzando la reputazione dell’azienda in fase di recruiting.
Tra gli elementi che distinguono le imprese “a misura di millennial” dalle concorrenti, troviamo:
- una strategia di coordinamento e coinvolgimento a tutti i livelli (+26%)
- un ambiente di lavoro meritocratico e trasparente (+ 31%)
- la capacità di dimostrare attenzione, vicinanza e supporto ai collaboratori (+26)
Rispetto alle altre generazioni, quella dei nati tra gli anni ’80 e la metà dei ‘90 apprezza in modo particolare la flessibilità, la tutela del work life balance e i servizi a sostegno delle esigenze individuali.
I benefit e i servizi di welfare aziendale assumono un valore importante, soprattutto alla luce delle trasformazioni socioeconomiche che possono condizionare la quotidianità dei collaboratori.
In un contesto tuttora incerto, supportare il potere d’acquisto dei collaboratori attraverso iniziative dedicate genera un circolo virtuoso di benessere che ha un impatto sulla motivazione, la soddisfazione e rafforza anche la reputazione aziendale.
A conferire ulteriore significato alla percezione dell’immagine dell'azienda da parte dei millennial, troviamo altri elementi:
- il senso di appartenenza
- la condivisione dei valori e della cultura aziendale
- l’orientamento alla digitalizzazione
Anche il tema della sostenibilità influenza le scelte dei potenziali candidati, al punto che tra le priorità per le aziende del futuro evidenziate dalla ricerca Global CEO Outlook 2020 (puoi approfondire il tema a questo link) emerge proprio la responsabilità sociale d’impresa. Il codice etico aziendale ha un impatto significativo sulla volontà dei candidati di offrire il proprio contributo e impegno.
Un ultimo aspetto emerso dall’indagine di Great Place to Work Italia riguarda lo stile di leadership: più di altri, i millennial ricercano nei propri responsabili esempi ai quali ispirarsi.
Perché si crei un clima di reciproca fiducia, è indispensabile che i manager non si limitino a dettare compiti, ma adottino un approccio personalizzato. In questo modo, si promuove la creatività e si genera uno scambio di idee positivo per il business.
Nell’articolo di oggi, abbiamo visto come la capacità di attrarre i millennial sia strategico per l’immagine dell'azienda. Alla base di un progetto di coinvolgimento, ci dovrebbe essere la volontà di creare un clima di lavoro sano e motivato.
Sempre più imprese riconoscono i vantaggi di fidelizzare i collaboratori, attivando iniziative capaci di rispondere alle loro esigenze e dimostrare vicinanza.
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