L’espressione work life balance identifica l’equilibrio tra lavoro e vita privata, dedicando il giusto tempo alla famiglia, ai propri hobby, allo sport e al relax. Il Dipartimento Risorse Umane ricopre un ruolo importante nella definizione di strumenti a favore del benessere dei collaboratori, anche quando lavorano da remoto, una tendenza consolidata a seguito della pandemia.
In questo articolo, proponiamo 5 suggerimenti per diffondere benessere organizzativo e andare incontro ai bisogni dei collaboratori.
Work life balance: come supportarlo anche da remoto?
Lo smart working è diventato una pratica sempre più comune a seguito della pandemia, ma la sua promozione da parte del team HR era avvenuta anche in epoca precedente, proprio per consentire di avere più tempo di qualità da dedicare a ciò che fa stare bene, nell’ottica di migliorare la motivazione e le performance.
Tuttavia, non sempre la modalità di lavoro agile coincide con un miglioramento reale del work life balance, perché il lavoro da remoto rischia di portare i collaboratori a trascorrere ancora più ore davanti al pc, magari senza fare pause.
Ecco perché è importante che il dipartimento HR svolga un ruolo di supporto e di tutela del benessere in smart working, soprattutto nella definizione del piano welfare.
Quando le iniziative, i benefit e i servizi promossi sono costruiti e pensati su misura, a seconda delle singole esigenze, è possibile migliorare la collaborazione e la soddisfazione dei dipendenti, che si sentiranno parte di una realtà attenta ai loro bisogni.
Di seguito, alcuni suggerimenti per trarre i maggiori benefici dalla nuova realtà lavorativa, sempre più agile e fluida, e favorire il work life balance.
1. Mettere a disposizione dei collaboratori gli strumenti di lavoro adeguati
È importante che i collaboratori in remoto dispongano dei mezzi necessari per poter lavorare senza impedimenti. A casa non avranno a disposizione gli stessi strumenti presenti in ufficio, ma è bene che l’azienda fornisca loro ciò che serve per poter organizzare e portare avanti tutte le attività.
Il computer portatile, il cellulare aziendale e un accesso da remoto alle cartelle sono la base.
2. Mantenere attivi i canali di socializzazione
Uno degli aspetti più apprezzati del lavoro in sede è la possibilità di condivisione. La pausa pranzo e il momento del caffè sono le occasioni in cui si può chiacchierare in modo spensierato, con un impatto sulla collaborazione e sul senso di appartenenza all’azienda.
Anche in modalità agile è possibile replicare questi momenti, magari programmando incontri virtuali che vadano al di là di riunioni e attività lavorative.
3. Promuovere l’esercizio fisico e pranzi salutari
Lavorare da casa non dovrebbe essere sinonimo di sedentarietà: l’esercizio fisico e il cibo sano favoriscono la concentrazione e la produttività, con un impatto significativo sulle performance.
Per questo motivo, l’HR dovrebbe assicurarsi che si rispettino i vincoli orari previsti dalla modalità smart working, per evitare un aumento del livello di stress. Anche una semplice passeggiata all’aria aperta è efficace per migliorare l’umore e il benessere.
Proprio per favorire le buone abitudini, in questo caso alimentari, sono sempre più le aziende che attivano iniziative e benefit come i buoni pasto, che possono essere utilizzati anche in supermercati o mercati di quartiere per preparare a casa un pranzo sano e bilanciato, con prodotti pronti al consumo.
4. Valorizzare la cultura aziendale
Soprattutto in un periodo di cambiamento come quello attuale, il dipartimento Risorse Umane si dovrebbe occupare di mantenere una cultura organizzativa solida, fondamentale per raggiungere gli obiettivi, tutelare il benessere e gestire anche le situazioni più complesse.
Il concetto di cultura organizzativa si riferisce ai valori e ai principi condivisi a tutti i livelli, che permettono di creare un’identità aziendale di cui i collaboratori possono sentirsi parte. Riconoscerne i bisogni, creare un contesto inclusivo e un ambiente lavorativo stimolante e sereno migliora il coinvolgimento e diminuisce il turnover.
5. Offrire formazione continua e premiare le performance
La digitalizzazione offre diversi strumenti per attivare piani di formazione personalizzati, che possono essere seguiti anche da remoto.
Questa opportunità può contribuire a motivare i collaboratori, con benefici anche per l’azienda: la preparazione alle continue trasformazioni del mercato è sempre più cruciale oggi.
Infine, riconoscere le performance attraverso i premi di risultato oggi riserva vantaggi per l’azienda dal punto di vista non solo della maggiore motivazione e fidelizzazione, ma anche fiscale!
Le Leggi di Stabilità 2016 e 2017 hanno reso possibile la conversione dei premi di produttività in benefit e servizi di welfare aziendale, con l’opportunità di azzerare il cuneo fiscale.
È l’Articolo 51 del T.U.I.R. a definire i beni e servizi che rientrano nelle condizioni: scopri subito il Buono Acquisto!
Mantenere il work life balance - anche da remoto - non è sempre facile. Tuttavia, nell’articolo di oggi abbiamo visto come il dipartimento HR abbia diverse opzioni a disposizione per favorire il benessere e la soddisfazione dei collaboratori, attraverso iniziative che tengano conto delle esigenze personali.
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